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Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi
«La violenza contro le donne è l'estrema, grossolana, scalpitante, scomposta e irriducibile manifestazione del potere maschile che se ora, qui in occidente, resta fortemente limitato dalle norme, resiste in mille forme di legittimazione, si genera nella cultura e si nutre di nuove e vecchie visioni del mondo e della vita». Prefazione di Valeria Valente.
EUR 13.30
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Giovanni Codronchi Argeli. Biografia di un liberale cristiano (1841-1907)
Giovanni Codronchi Argeli rappresenta una delle figure di maggior spicco del liberalismo emiliano e romagnolo dopo l'unificazione italiana fino al primo Novecento. Nobile di nascita per parte tanto materna quanto paterna, dimostrò il suo valore umano e culturale nell'affrontare le sfide che scaturirono dai cambiamenti sociali, economici e politici di fine Ottocento e inizio del secolo successivo. Fu - volta a volta - sindaco, deputato, prefetto, senatore, commissario straordinario in Sicilia, ministro e, infine, vicepresidente del Senato, contribuendo per la parte liberale moderata a determinare una larga mediazione tra le varie forze politiche e sociali del suo tempo. Il politico Codronchi appartenne certamente, nell'animo e nei fatti, alla Destra storica dei Cavour e dei Minghetti, ma fu un liberalconservatore un po' peculiare, vale a dire attento sì alle ragioni del laissez-faire di stampo britannico e all'ordine pubblico di derivazione transalpina, ma che seppe coniugare la difesa della proprietà privata - per lui sempre prioritaria - con talune provvidenze sociali ed economiche verso le classi più sfavorite e meno abbienti.
EUR 42.75
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Etica per le istituzioni. Un lessico
Quando si parla di «responsabilità pubblica» o «dovere istituzionale», di «burocrazia» o «corruzione», ci si imbatte in una serie di parole certo largamente utilizzate, ma secondo un significato spesso troppo semplificato, non di rado mal compreso, in alcuni casi stravolto. In un'epoca di grandi mutamenti quale quella che stiamo affrontando, il rischio di una svalutazione della dimensione etica che deve guidare a ogni livello l'azione delle istituzioni e la condotta di ciascuno di noi è certo molto concreto. Nasce da qui l'esigenza di un ideale lessico per le istituzioni, che illustri agli specialisti, al mondo dei funzionari pubblici e a ogni cittadino quanto ampio e profondo sia il messaggio etico racchiuso in alcune parole «antiche», come queste ultime si siano arricchite di contenuti nuovi - grazie anche all'impulso offerto dall'Autorità nazionale anticorruzione - e come, per il loro tramite, possano inquadrarsi alcune sfide cruciali per il futuro del nostro vivere democratico. Prefazione di Raffaele Cantone.
EUR 26.60
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Il mio primo giro del mondo in 80 giorni. Ediz. a colori
Tutta colpa di una scommessa! È quella che spinge un pacato gentiluomo inglese a intraprendere l'avventura più pazza del mondo: la circumnavigazione della Terra in soli 80 giorni - quando non esisteva ancora l'aeroplano, e nemmeno i treni veloci o i transatlantici! Lo spasso dei lettori è assicurato - non a caso la storia è uno dei più grandi classici di tutti i tempi, scritto da Jules Verne nel 1872. A piedi, in treno, a dorso di elefante, in piroscafo, sulla slitta, a remi... qualsiasi mezzo è buono pur di lasciare Londra e tornarci entro 80 giorni, dopo aver fatto un giro completo del globo: Europa, Africa, India, Cina, Giappone, America. Ma in questa edizione, dedicata ai lettori più curiosi, la scoperta della storia si arricchisce di una caccia ai dettagli nascosti all'interno di illustrazioni che brulicano di personaggi e di rocambolesche avventure. Una lettura attiva, che segue letteralmente le orme dei protagonisti sulle tavole di Alexander Khramtsov, e che accompagna i più piccoli nella loro prima scoperta di un intramontabile e mozzafiato libro per ragazzi. Età di lettura: da 7 anni.
EUR 23.75
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Il ginocchio sul collo. L'America, il razzismo, la violenza tra presente, storia e immaginari
L'assassinio di George Floyd, afroamericano ucciso da un poliziotto bianco durante l'arresto il 25 maggio 2020 a Minneapolis, ha scoperchiato l'intreccio di contraddizioni e ingiustizie del nostro tempo. A protestare sono scesi in piazza non solo i suoi fratelli e le sue sorelle afroamericani, ma anche bianchi, ispanici, uomini e donne, soprattutto giovani, che sentono sul collo il ginocchio mortale delle crescenti diseguaglianze. L'impressionante e ininterrotta sequenza di brutali violenze di stato da parte della polizia contro gli afroamericani continua ad accompagnare, come un sottofondo inquietante, la campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, e le immagini delle rivolte sono ormai sempre più sotto i nostri increduli occhi di cittadini europei. In questo libro Alessandro Portelli, intrecciando racconto storico e immaginari letterari, simbolici e musicali, ripercorre le vicende che hanno portato a quella scena, dalle ribellioni che l'hanno seguita agli eventi che l'hanno preparata nell'ultimo decennio, alla memoria di alcune grandi rivolte della storia afroamericana.
EUR 16.15
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Calendario civile 2021
Un calendario speciale, con le date più significative della storia civile internazionale: una proposta, un promemoria, a cui ciascuno può aggiungere secondo la propria memoria e sensibilità altre date, altre idee, altri ricordi per un mondo civile, laico, popolare e democratico. Nato da un'idea di Alessandro Portelli - sulla scorta del successo editoriale di "Calendario civile", il libro da lui curato per Donzelli nel 2017 - e realizzato insieme al Circolo Gianni Bosio, con la collaborazione della Società Italiana delle Storiche, per l'edizione 2021 il «Calendario civile» dedica una particolare attenzione, accanto al tema della difesa dei diritti delle donne e della comunità LGBTIQ+, alla questione ambientale. Alcune date: 6 novembre (nel 1990, a Riyadh, 47 donne guidano automobili in segno di protesta contro il divieto di guida); 1° maggio (nel 1977, gruppi femministi e ambientalisti occupano a Seabrook il sito dove è prevista la costruzione di una centrale nucleare); 20 agosto (nel 2018 Greta Thunberg manifesta per il clima di fronte al Parlamento svedese.
EUR 5.85
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Alla prova della contemporaneità. Intellettuali e politica dall'Ottocento a oggi. Patavina Libertas
Otto secoli di vita di una grande università in una città relativamente piccola non potevano non creare tra le due entità un rapporto speciale. È la doppia vita dell'Università di Padova e dell'Università in Padova. Testimonianza di un'«offerta» culturale davvero rara: il flusso sanguigno della città, che ne irrorava la cultura e le intelligenze, per secoli, è stato pompato in gran parte dalla sua università. Sovrapporre alla mappa della città di Padova la pianta delle strutture universitarie è il modo più rapido per rendersi conto con un colpo d'occhio del processo di incontro tra città e università, figlio di una storia plurisecolare di compenetrazione ma anche di conflitti e incomprensioni: un rapporto problematico che affiora anche in questo volume dedicato all'età contemporanea. Ma cosa si intende per storia intellettuale e politica di una università? Pensiamo che il ruolo politico di un'università si configuri quando sue importanti figure entrino in sintonia o in conflitto con i grandi avvenimenti politici nazionali e internazionali, trasformando quella stessa università in un fulcro creatore di pensiero o azione politici. In età liberale l'Università di Padova diviene centro generatore di élites politiche di rango nazionale; al tempo stesso, l'Ateneo diviene uno dei fulcri principali dell'irredentismo e in parte del nazionalismo italiani d'anteguerra. Con il primo conflitto mondiale la politica irrompe prepotentemente nella vita universitaria patavina. La «strana neutralità» italiana apre una stagione che inasprisce gli animi fino ad accendere fuochi di guerra civile, e in questo quadro l'ateneo si trasforma in un formidabile epicentro della mobilitazione interventista. Subito dopo, nelle prospettive totalitarie del fascismo, la politicizzazione della cultura investe in pieno l'università, che nel caso padovano diviene contemporaneamente una roccaforte fascista e una sentinella antifascista. Il ruolo politico dell'Università di Padova durante il fascismo ha significato in realtà l'assorbimento...
La filosofia e lettere. Le origini, la modernità, il Novecento. Patavina Libertas
Negli otto secoli della sua storia, l'Università di Padova ha saputo svolgere nella filosofia e negli studia humanitatis un ruolo di grande rilevanza. E non solo nella realtà italiana, dove è stata costantemente uno dei centri più importanti, ma anche a livello della cultura europea, all'interno della quale si è sempre inserita con indiscussa autorevolezza. Fin dalle sue origini, nei secoli di passaggio al «mondo nuovo» che nasce con la riscoperta dell'antico, quando il ritorno all'antico è stato apertura al futuro, la filosofia patavina, che faceva tutt'uno con gli studia humanitatis intesi in senso largo e pieno, è stata protagonista sulla scena del pensiero, procedendo con un metodo fondato su una razionalità «laica», libera nelle sue indagini da pregiudiziali di qualsiasi genere, anche da quelle di carattere religioso: una razionalità critica che insegna a ragionare de naturalibus naturaliter, con Pietro d'Abano, con Marsilio, con tutti gli altri grandi «aristotelici» del Rinascimento, fino a Galileo, diventando «luogo» geografico e storico della nascita della scienza moderna.
EUR 25.65
Conversazioni sulla ricerca
Che ne è del carattere sperimentale ed empirico della ricerca in un'epoca di omologazione crescente? Questo interrogativo guida le conversazioni tra Pier Luigi Crosta e Cristina Bianchetti sulla ricerca territoriale intesa come fare guidato da una soggettività mossa da affetti e relazioni. Lo scopo del libro è mettere in evidenza gli snodi principali della traiettoria di studio di Pier Luigi Crosta: una traiettoria originale, mai ideologica e per qualche aspetto eversiva, che ha caratterizzato il panorama degli studi sulle politiche pubbliche in Italia, delineandosi al di fuori di preoccupazioni accademiche. Un percorso segnato da uno strenuo empirismo e da vere e proprie tattiche del dissenso: disaffezione rispetto ai propri stessi giudizi; diffidenza nei confronti delle teorie; apprezzamento dell'improvvisazione e dell'anomalia; uso di concetti come scollegamento e disgiunzione; attenzione ai concetti di utile, utilizzazione, uso e ai loro legami; attenzione ai nessi tra familiarità e innovazione; rottura delle sequenze, per cui a una cosa può, o non, succederne un'altra.
EUR 22.80
Geoetica. Manifesto per un'etica della responsabilità verso la Terra
Qualsiasi disastro naturale - che sia alluvione, terremoto, incendio o epidemia - è anche un disastro umano. La natura è sempre più lo specchio del comportamento dell'uomo, del modo in cui si relaziona con i suoi simili, in cui guarda a se stesso e al futuro. Per questo è necessario innanzitutto ripensare il ruolo di chi con la natura ha un rapporto privilegiato. Chi si occupa di scienza, e in particolare chi studia la Terra, ha anche una responsabilità sociale: le sue conoscenze hanno importanti ricadute sulle comunità umane e pertanto non sono proprietà intellettuale del singolo, ma bene collettivo. Lo abbiamo visto di recente: le scelte politiche più delicate si affidano al sapere scientifico, e dunque fondamentale è la gestione etica del sapere, di un patrimonio prezioso, da curare e governare tenendo fede ad alcuni principi e doveri imprescindibili. Dalla coscienza di questa necessità nasce la geoetica, un movimento che raccoglie numerosi scienziati in tutto il mondo. Prefazione di Telmo Pievani.
EUR 11.70
Il cappello dell'imperatore. Storia, memoria e mito di Napoleone Bonaparte attraverso due secoli di culto dei suoi oggetti
Il collezionismo napoleonico cominciò all'alba del 19 giugno 1815 sul campo di battaglia di Waterloo e da allora non si è più fermato, contagiando per due secoli le personalità più disparate, da Lord Byron fino a Stanley Kubrick, che per il suo film mancato, quello appunto su Napoleone, realizzò una monumentale ricerca. Del resto, basta scorrere i cataloghi delle case d'aste e delle mostre per cogliere la persistenza del flusso emotivo, oltre che del valore economico, veicolato dai reperti del political drama più avvincente del XIX secolo. Ma gli oggetti ossessionarono lo stesso Napoleone, il quale nel testamento elencò gli effetti personali che desiderava fossero consegnati soprattutto al figlio: oltre a oggetti prevedibili come armi, uniformi e libri, orologi e argenteria varia, anche una collezione di tabacchiere, e poi il lavabo della camera da letto, un bidè d'argento dorato, i letti e i materassi usati a Sant'Elena, sino alla biancheria intima.
EUR 26.60
C'era una volta. Piccola storia della fiaba
Regine malvagie e splendide principesse, gnomi bonari, elfi malefici, ombrosi giganti, e poi ancora scarpette di cristallo, mele avvelenate, chiavi d'oro e specchi magici - i personaggi e gli oggetti delle fiabe continuano da secoli a stregare lettori e spettatori, grandi e piccoli. Sin dalla notte dei tempi, queste storie fantastiche riescono a valicare ogni confine e a tramandarsi di generazione in generazione, mai uguali e sempre rinnovate dal loro passaggio di bocca in bocca. Poche altre forme letterarie hanno il medesimo potere di incantarci e di accendere la nostra immaginazione. Ma che cos'è una fiaba? Da dove proviene, e qual è il suo significato? Cos'ha da comunicarci riguardo alla morale, alla sessualità e alla società? Il raggio d'azione delle fiabe si estende all'infinito nel tempo e nello spazio; la loro storia si intreccia a quella del folklore e del mito e trae ispirazione dalle diverse concezioni della natura e del soprannaturale, dall'immaginazione e dalla fantasia, offrendo a sua volta un ricco materiale per ulteriori riflessioni e indagini, dalla psicoanalisi al pensiero femminista.
EUR 17.10
L' emergenza del futuro. I destini del pianeta e le responsabilità del presente
Cosa accomuna la vicenda planetaria della pandemia che stiamo attraversando e i numerosi eventi di protesta che, da qualche anno a questa parte, sono stati portati avanti con coraggio e determinazione da Greta Thunberg e dai Fridays for Future? Al netto delle differenze fra «l'evento Covid-19» e «l'evento Greta», entrambi possono essere compresi come avvenimenti che segnano una crisi della contemporaneità. Sebbene con modalità diverse, tutti e due penetrano il nostro presente, lo scuotono, lo interrogano, ne mettono in discussione i dispositivi vigenti, e, così facendo, lo spingono inevitabilmente a un ripensamento non più rinviabile del nostro rapporto con i destini del pianeta e con le generazioni future. È per questo motivo che una delle parole-chiave che sono maggiormente circolate negli ultimi tempi è esattamente futuro. Quali, allora, le poste in gioco di una responsabilità intergenerazionale? Quali le difficoltà di pensarla in modo radicale? Con quali strumenti e attraverso quali modelli? Queste sono le sfide che si impongono alle nostre comunità politiche e devono essere da esse accolte e affrontate.
EUR 16.15
Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l'infanzia. Nuova ediz.
Questa edizione, che l'autore ha voluto corredare di una nuova, densissima introduzione, è l'occasione per riaprire il ragionamento, per rifare il punto.\r\n«Un paesaggio affollatissimo di gente vera e di gente disegnata, di personaggi reali e irreali, sulle cui spalle grava una responsabilità non da poco. Popolando la fantasia dei bambini, contribuiscono a determinare il loro rapporto con il mondo» - Paolo Di Paolo, Robison\r\n\r\nIl Collodi disegnato da Mazzanti e da Chiostri, il De Amicis illustrato da Ferraguti e da Sartorio, il Salgari di Gamba o di Zanetti; e ancora Yambo, Canevari, Pinochi, Tofano... Tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, gli illustratori italiani dei libri per bambini hanno fatto ben più che aggiungere le «figure» ai testi che dovevano corredare. Hanno dato forma e colore al mondo del nostro immaginario. Hanno raccontato, con quella schietta determinazione che è indispensabile per conquistare i bambini, le nostre emozioni più profonde, le nostre sensazioni più vere: i dubbi e le paure, le gioie e le allegrie. Messe in fila una dopo l'altra, le illustrazioni di quei «figurinai» compongono, meglio forse di ogni altro materiale, i tratti del nostro carattere nazionale, i contorni della nostra formazione identitaria. Antonio Faeti può a buon diritto essere definito l'insuperato scopritore di questo mondo. Quando, nel 1972, vide la luce la prima edizione del suo libro, nessuno aveva ancora avviato una riflessione del genere. E a ben vedere, a distanza di quarant'anni, pochi l'hanno saputa davvero proseguire.
EUR 30.40
Antropologia culturale. Un'introduzione
Il libro di Alessandra Castellani si presenta come un'introduzione all'antropologia culturale che aiuta a riflettere sul carattere simbolico e culturale alla base dell'agire umano. L'opera, ripercorrendo le tappe più importanti del pensiero etnografico e antropologico, analizza il cammino della disciplina con un'attenzione costante alla contemporaneità. Al centro dell'antropologia è il tema della conoscenza dell'altro, ma anche della sua «costruzione», cruciale nella società occidentale (basti pensare al movimento #metoo o alle proteste di Black Lives Matter). Il libro racconta le teorie riguardanti i concetti come etnia ed etnocentrismo, ragionando sulle eventuali correlazioni con il razzismo e l'antisemitismo. Inoltre, vengono esaminate le diverse correnti di pensiero che si sono sviluppate nel corso del tempo all'interno di differenti contesti politici, culturali, sociali ed economici, a partire dai primi antropologi evoluzionisti, come Edward Tylor e James Frazer.
EUR 20.90
Compagne. Una storia al femminile del Partito comunista italiano
Nelle diverse fasi che hanno scandito la storia del Pci le donne ci sono sempre state e hanno svolto un ruolo fondamentale, con tribuendo a costruire il popolo comu¬nista come comunità, introducendovi la pratica della vita quotidiana, facendo vive¬re legami umani e passione civile. Sono sta¬te vere e proprie «sentinelle del cambia-mento», quel le che percepivano per prime i mutamenti della società e volevano capirli, elaborarli, dare loro delle risposte concrete. Spesso però il riconoscimento del loro con¬tributo è stato riservato soltanto alle figure più note, dalle madri costituenti in avanti, dimenticando le tante donne comuni che nelle retrovie della Resistenza, nelle sezioni di partito, nei quartieri delle grandi città operaie e nelle aree rurali, nelle manifesta¬zioni femministe hanno dato vita a quello spirito popolare del partito che gli è valso per anni un consenso diffuso e capillare. In questo appassionato saggio Livia Turco - lei stessa tra le donne che hanno «fatto» il partito - riannoda il filo rosso del¬la partecipazione femminile dalla nascita al¬la fine del Pci, presentando le protagoniste e le battaglie di ciascuna delle generazioni che hanno scandito quella storia.
EUR 18.05
Medicina e biopolitica. La salute pubblica e il controllo sociale
Fra i filosofi del Novecento, Michel Foucault è quello che più di altri ha posto in discussione il rapporto tra medicina, economia e potere. Nel 1974 - l'«anno ippocratico di Michel Foucault», come lo definisce Paolo Napoli nella sua introduzione - il pensatore francese, nell'ambito di un ciclo di conferenze tenute a Rio de Janeiro, delineò le tappe della nascita della medicina sociale, partendo da un interrogativo: perché, e da quale momento, la medicina si è trasformata in una strategia biopolitica? La salute degli individui diventa oggetto del potere dalla seconda metà del XVIII secolo, allorché le esigenze del nascente capitalismo pongono il corpo - inteso come forza lavoro produttiva - al centro di un paradigma politico basato sulla medicalizzazione della società. Partendo dall'assunto che il controllo della società sugli individui avviene anche attraverso il corpo, Foucault in quelle conferenze inizia a tratteggiare la nozione di «biopolitica», oggi molto abusata, ponendo degli interrogativi quanto mai attuali: qual è il rapporto tra medicina e potere? In che modo i dispositivi di potere/sapere devono modellare il corpo per ottenere un'efficace razionalizzazione della forza produttiva della popolazione?
EUR 17.10
Il lumicino della ragione. La lezione laica di Norberto Bobbio
Il lumicino della ragione è un'immagine alla quale Norberto Bobbio ricorreva per spiegare le ragioni e i modi del suo «convinto laicismo», come lo definiva lui stesso. L'immagine, ripresa da Locke, ben si addice a illustrare un laicismo che trova il proprio centro in una concezione dello Stato che nel conflitto tra la religione e l'irreligione non prende posizione né per la credenza né per la miscredenza, lasciando che ognuno se ne vada per le strade che gli comanda la sua spiritualità. Sarà buona quella strada, o cattiva? Non sappiamo. Sappiamo soltanto che è la sua strada. E tanto basta per chi «ritiene che la verità abbia molte facce, e non vi sia alcun criterio oggettivo e assoluto per distinguere la verità dall'errore» (sono parole di Bobbio). In questo caso, spiegava, «l'unico rimedio è l'incontro o lo scontro delle opinioni, dei giudizi, delle idee, vale a dire una situazione che non può attuarsi senza libertà», a cominciare evidentemente dalla libertà di coscienza che proprio perciò è la pietra angolare del laicismo bobbiano. E dunque, contro l'oggettivismo morale, il relativismo etico.
EUR 17.10
Regina di fiori e di perle
Debre Zeit, cinquanta chilometri da Addis Abeba, 1987: una grande famiglia patriarcale; un legame speciale tra il vecchio Yacob e Mahlet, la più piccola di casa. Lui la conosce meglio di chiunque altro: la guarda negli occhi, mentre lei divora le storie che lui le narra. Così, un giorno si mette a raccontarle del tempo degli italiani, venuti a occupare quella terra, e degli arbegnà, i fieri guerrieri che li hanno combattuti. Quel giorno, Mahlet fa una promessa: da grande andrà nella terra degli italiani e si metterà a raccontare... Un lungo viaggio nel tempo e nello spazio, in cui scorrono la vita e le vicende di una famiglia etiope nel periodo della dittatura di Mengistu Hailè Mariam, e nel decennio successivo dell'emigrazione. Un romanzo che percorre oltre cento anni di storia, dal tempo di Menelik ai giorni nostri. Una narrazione che non riguarda solo la dimensione del passato etiopico, ma è anche un modo di interrogarsi sull'identità della memoria coloniale italiana. A cavallo tra lingue ed etnie, tra nazioni e continenti, tra occupazioni militari e guerre fratricide, si dipanano le mille storie di questa Shahrazade dei nostri tempi, fiera delle sue origini etiopi ed eritree.
EUR 19.00
L' università nella lotta alle mafie. La ricerca e la formazione
L'impegno delle università italiane nella formazione alla legalità e nella ricerca sulle mafie è al centro di questa indagine curata da Stefano D'Alfonso e Gaetano Manfredi. Per la prima volta vengono messi a disposizione dati che consentono di conoscere il quadro complessivo della didattica e della ricerca dedicate a questo tema, in cui ventinove studiosi di diverse aree scientifiche e differenti atenei ragionano sullo stato dell'arte dell'impegno dell'università nella lotta alle mafie, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza. Le riflessioni avanzate fanno emergere la dinamicità del contesto territoriale e culturale su cui insistono gli atenei nonché modalità di interazione che intrattengono con la sfera locale e nazionale. Allo stesso modo, appaiono importanti le aspettative che a vari livelli il contesto matura nei confronti dell'università: soprattutto in termini di domanda di conoscenza circa gli strumenti da adottare nel contrasto alle mafie. La ricerca rivela la presenza di un notevole capitale di conoscenze negli atenei italiani, un «tesoro nascosto» da valorizzare per trovare una più consapevole posizione nel campo dell'azione antimafia.
EUR 23.75