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Giudea in rivolta. Dalla morte di Erode alla caduta dell'ultimo "Stato" ebraico indipendente (4 a.e.v.-70 e.v.)
Obiettivo di questo studio è la ricostruzione degli avvenimenti di un periodo storico essenziale per quanto concerne T'incontro" tra il popolo ebraico di Giudea e il dominante Impero romano. Un popolo, quello ebraico, lacerato dall'antinomia fra universalismo ellenistico-romano e salvaguardia della propria identità nazional-religiosa. Il periodo preso in esame è importante perché, verso la sua fine, la società ebraica fu sconvolta da una furiosa ribellione anti-romana e, nel contempo, da una altrettanto furiosa rivoluzione contro i ceti dominanti nazionali. La rivoluzione ebbe successo e travolse il tradizionale ordine politico, religioso e sociale giudaico. La sfida all'assoluta superiorità militare dei romani si concluse invece con esiti catastrofici per lo "Stato" del Secondo Tempio e per tutto l'ethnos ebraico. La ricostruzione storica resta aderente ai dati delle fonti tramandate principalmente dallo storico ebreo Flavio Giuseppe e, partendo dal contesto economico, sociale e politico, si concentra sulle tensioni escatologiche e sulle aspirazioni messianiche che animarono stabilmente le varie e minoritarie forze ribelli che insorsero contro Roma e i ceti dirigenti nazionali. I rapporti fra gli ebrei di Giudea e i romani non furono caratterizzati soltanto da aperta ostilità: infatti il discusso Flavio Giuseppe, testimone oculare della spietata reazione romana, era convinto - e con lui molti connazionali - che la convivenza con il potere romano fosse possibile e che soltanto la sua protezione potesse assicurare agli ebrei - di Giudea e della Diaspora - la possibilità di prosperare all'interno di un impero sovrannazionale in cui prevaleva la pericolosa ostilità antigiudaica delle numerose etnie ellenizzate. Ma la "protezione" aveva dei pesi onerosi per la popolazione, anzitutto a causa della pessima amministrazione di procuratori-prefetti avidi e crudeli; inoltre aveva un costo a cui gruppi di oppositori nazional-religiosi, chiusi nel proprio zelo settario che ne cementava l'identità, non vollero...
La solitudine dell'uomo di fede
Chi è l'uomo di fede? Quali sono le sue prerogative e i suoi ambiti di azione? Che significato ha il suo destino solitario? La persona credente è ineluttabilmente sospesa tra individualità e comunità; tra le esistenze diverse - eppur entrambe necessarie -dell'homo faber e dell'homo religiosus; tra cosmo e Rivelazione; tra "natura" e "alleanza"; tra pensiero scientifico e intimo dialogo con Dio. Che ne è di un simile essere umano nella società contemporanea? E destinato, sconfitto, a ritrarsi da essa oppure a svolgere, come sempre è accaduto, un ruolo insostituibile, anche se arduo e spesso incompreso, nel mondo degli uomini? Un gigante dell'ebraismo del XX secolo, il rabbino e pensatore di origine lituana Joseph Dov Beer Soloveitchik, in questo suo scritto si è lungamente interrogato al riguardo, decostruendo la sua contemporaneità e anticipando i tempi presenti. L'uomo di fede è dunque destinato ad essere ancora nostro contemporaneo, nonostante il suo ruolo e la sua missione siano oggi divenuti forse più complessi che in epoche passate. Anche preghiera e profezia restano "fatti" attuali, forme diverse ma convergenti dell'inesausto dialogo tra l'essere umano e Dio, in cui l'individualità della singola persona necessita imprescindibilmente di una comunità orante, scaturente dall'Alleanza e da quest'ultima sempre definita. "La solitudine dell'uomo di fede" è un capolavoro della produzione spirituale e filosofica del Popolo di Israele nel corso del XX secolo, sinora inedito in Italia. La riflessione etica kantiana e, successivamente, della Scuola di Marburgo, l'esistenzialismo cristiano di Kierkegaard e il pensiero dialogico di Buber trovano sì eco nelle pagine di Soloveitchik, ma sono destinati a restare sullo sfondo, come le note basse suonate dalla pedaliera di un organo. La chiave di violino, entro cui si orienta e si dipana la partitura della riflessione di questo rabbino, è invece posta...
La salvezza donata. Il Sacramentum e la Mitzvà
Ridammi vita. Dai «Salmi di Davide» a una visione etica contemporanea
Quando la fede puo' costare la vita. La storia del medico francescano Martin Benedict
Diari risorgimentali: due ragazzi ebrei si raccontano. Libro delle cronache (1861-1862) di Giuseppe Luzzatto. Giornale ebdomadario (1863-1864) di Amalia Cantoni
Moisè va alla guerra. Rabbini militari, soldati ebrei e comunità israelitiche nel primo conflitto mondiale
Il testo racchiude le parole che un padre indirizza al proprio figlio, nel tentativo di spiegargli non tanto “cosa” sia l'amore, quanto “come” sarà innamorarsi quando incontrerà la persona della sua vita. Un testo intimo e scritto con pudore. \r\nUn viaggio nei sentimenti che parla al giovane, ma anche all'adulto con la semplicità dell'esperienza, la schiettezza della quotidianità. Una lettura che non insegna e non spiega, ma racconta la vita attraverso una delle sue principali chiavi: l'incontro con l'Amore. È questo l'evento che, forse più di ogni altro, ci trasforma e ci porta a esplorare la parte meno nota di noi, le profondità del nostro sentire e del nostro essere. Non solo la felicità, ma tutto quello che si annida dietro a uno sguardo innamorato, a un desiderio ricambiato o non compreso. \r\nLontano da inutili romanticismi, l'Autore ne parla al figlio come farebbe un padre a colazione, davanti a una tazza di tè caldo. Perché quelle parole siano una mappa, una piccola e semplice guida per non perdersi troppo o non del tutto. Il testo è impreziosito dai disegni dell'illustratrice Caterina delli Carri.
EUR 36.10
Basta! Discorso di un cristiano sulle menzogne e sui pregiudizi contro gli ebrei
Il cristianesimo ed i grandi educatori del '900. Le religioni come sistemi educativi
Quando due parallele si incontrano. Due ragazzi ebrei dalle leggi razziali ad oggi
Manoello volgare. I versi italiani di Immanuel Romano (1265-1331?)
Ilse Weber, l'ultimo Lied. Lettere e poesie da Theresienstadt
Kol dodi dofek. Ascolta! Il mio amato bussa
Sion. Il risorgimento ebraico come esegesi biblica attraverso le immagini dei poeti di Sion. Nuova ediz.
Napoli, via Cappella Vecchia 31. Voci ebraiche da dietro al vicolo. Nuova ediz.
L' eternità del mondo in Mosè Maimonide e altri scritti (1949-1996)
La legge per la legge. Paolo, Spinoza, Rosenzweig
Io, l'uomo di destra. Ricordi, illusioni, delusioni e riflessioni di un sessantottino per caso. Nuova ediz.
Sheal Na: domanda! 22 lezioni su responsa di maestri contemporanei
Il secondo viaggio di Uri. Storia di un'adozione all'estero