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Mimì Capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace
Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un'appartenenza\r\nterritoriale e ideologica, Tiziana Barillà ci consegna un ritratto approfondito ed esclusivo\r\ncon il sindaco migliore del mondo.\r\n\r\n«La vera utopia non è la caduta del muro,\r\nma quello che è stato realizzato in Calabria, a Riace.\r\nÈ un'esperienza locale che però ha una valenza globale.\r\nÈ un insegnamento rivolto al mondo.» - \r\nWim Wenders\r\n\r\nPrimavera 2016, la prestigiosa rivista americana Fortune, come di consueto, pubblica la\r\nlista dei 50 World Greatest Leaders, gli uomini e le donne più influenti al mondo. Insieme\r\na Papa Bergoglio, Angela Merkel, Aung San Suu Kyi, Obama e Bono Vox, al quarantesimo\r\nposto, c'è lui, Mimmo Lucano. Il sindaco di un piccolissimo comune calabrese,\r\nRiace. È l'unico italiano nella lista. Gli Stati Uniti ci costringono a una sveglia improvvisa.\r\nAll'estremo sud d'Italia, ai piedi dell'Aspromonte, in piena Locride, c'è il sindaco\r\nmigliore del mondo. Lui la chiama “l'utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con il\r\nprimo sbarco di curdi a Riace, da quando è sindaco, il suo comune ha ospitato più di\r\n6.000 immigrati che hanno ripopolato la sua piccola cittadina. Un quarto dei suoi concittadini\r\nnon sono nati in Calabria: arrivano dall'Afghanistan, dal Senegal, dal Mali,\r\nhanno rischiato la vita attraversando il Mediterraneo e a Riace hanno trovato una casa.\r\nC'è chi fa da traduttore, chi si prende cura delle piante del centro storico, chi fa la raccolta\r\ndifferenziata con un carretto trainato da un asino e chi si prende cura della pulizia\r\ndella spiaggia di Riace marina. Un modello, quello di Riace, che è stato esportato in altri\r\ncomuni della Locride e che in un momento storico dove si alzano muri e si ripristinano\r\nfrontiere, sembra non solo essere una speranza di un futuro migliore, ma una reale\r\nalternativa economica. Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un'appartenenza\r\nterritoriale e ideologica, Tiziana Barillà ci consegna un ritratto approfondito ed esclusivo\r\ncon il...
Bellissime. Baby miss, giovani modelli e aspiranti lolite
Vincitore del Premio Benedetto Croce per la letteratura giornalistica 2018\r\n\r\nFirmando un ritratto toccante e realistico, Flavia Piccinni accende una luce nel mondo delle bambine di oggi che molto avranno a che fare con quello che sarà l'Italia nei prossimi trenta, quaranta, cinquant'anni.\r\n\r\n“Il libro di Piccinni è una doccia fredda” - \r\nIl Venerdì di repubblica - Valentina Della Seta\r\n\r\n“Un viaggio tra piastre per capelli, piccoli tacchi, rossetti, set fotografici e passerelle. "Il mondo della moda bimbo non è solo sorrisi e palloncini" - \r\nIl Fatto Quotidiano - Maria Teresa Totaro\r\n\r\n“Un viaggio nell'Italia delle baby star, nell'infanzia mascherata da età adulta, un reportage sulle proiezioni materne, raccontato senza mai giudicare” - \r\nGioia - Teresa Ciabatti\r\n\r\n“Piccole modelle tra social e backstage. Ci vuole una Carta di regole per la moda” - \r\nla Repubblica Firenze - Gaia Rau\r\n\r\n\r\nCi sono bambine che imparano presto a truccarsi, a sorridere, a essere simpatiche e maliziose. Sognano di fare le miss o le modelle. Hanno mamme disposte a guidare ore e ore nella notte per portarle a sfilare a Pitti Bimbo e padri capaci di organizzare tour de force per trovare il vestito adatto a un casting. Sono bambine di quattro, cinque, sei anni che popolano un mondo poco noto, spesso nascosto, che si declina attraverso riviste patinate, cataloghi e pubblicità. Un mondo sommerso che non può superare il metro e trenta di altezza, e che è destinato a farsi perpetuo laboratorio di stereotipi fra promesse di futuro e frustrazioni. Dai centri commerciali del napoletano alle periferie toscane, passando per la riviera romagnola e l'hinterland milanese, Flavia Piccinni ha seguito decine di selezioni, sfilate e concorsi di bellezza. Attraverso un viaggio memorabile nell'infanzia di oggi, "Bellissime" racconta di baby miss e di madri, di sogni che a volte si trasformano in...
Ama il tuo sogno. Vita e rivolta nella terra dell'oro rosso
Leggendo Ama il tuo sogno, si possono ritrovare le ragioni di una battaglia che non ha età, né tempo. Una battaglia che non si è ancora conclusa.\r\nIn questo libro c'è la storia vera di Yvan Sagnet, la storia di un ventenne che sogna verità e giustizia e lotta per ottenerla. Yvan arriva in Italia per studiare nel 2007. Ha sempre sognato il nostro paese per via del calcio, la moda, il design. Aveva cinque anni quando i leoni del Camerun sorpresero gli appassionati ai mondiali italiani del 1990; ed è allora che Yvan conosce l'Italia. Yvan studia la lingua, gli usi e i costumi, si appassiona alla storia, la politica e la società, finché realizza il suo sogno di vivere in Italia superando l'esame di lingua e vincendo una borsa di studio al Politecnico di Torino. Non un caso, la città della sua Juventus, la squadra che tifa sin da bambino. Durante l'estate del 2011 per guadagnarsi da vivere e mantenersi gli studi raggiungerà Nardo in Puglia. Nella masseria salentina di Boncuri si raccolgono i braccianti agricoli per la stagione del pomodoro. Lì Yvan scopre il mondo dei caporali che chiedono ai braccianti i documenti originali per lavorare nei campi, li ricattano e li fanno lavorare sino a sedici ore al giorno sotto il sole senza una paga adeguata. Yvan conosce lo sfruttamento, i diritti calpestati e la lotta per un materasso. Fino a quando un giorno i caporali chiedono di intensificare il lavoro, ma Yvan e altri braccianti non ci stanno e organizzano il primo grande sciopero autonomo di braccianti stranieri in Italia. La rivolta avrà eco nazionale e Yvan comincerà una lotta di libertà e giustizia che ancora oggi persegue.
EUR 14.25
Amori che non sanno stare al mondo
Claudia e Flavio si sono amati, a lungo, morbosamente, con la clemenza del tempo che cambia e che passa. Poi tutto è finito, e per lei è stato come mettere qualcuno alla porta nella speranza che si riaprisse di colpo. A cinquant'anni quello che vedono è un mondo alla deriva, come un'isola. Lui ha dentro la furia che dà l'assoluzione, perché vuole andare avanti, tornare a terra; lei è un pozzo profondo nel quale annegare, perché salvarsi vorrebbe dire dimenticare e il ricordo non deve sparire. Il tempo che si concedono non è lo stesso, e forse non solo quello. Flavio incontra Giorgia, basta un attimo tra loro e la pioggia d'estate fa il resto. Lei, con l'energia e la freschezza dei trent'anni, il corpo acerbo di chi non vuole crescere, gli ha indicato la terraferma, e lui, appesantito dalla vita, si è abbandonato alle sue velleità. Claudia e Nina si conoscevano già, ma all'università, divise dal ruolo, dall'età, dall'idea che il rispetto non si sarebbe mai trasformato in amore. Eppure Nina è bellissima, una giovane Chloë Sevigny seducente e meravigliosa, e ora l'abbraccio che tende è famelico, e ha una potenza a cui nessuna donna può sottrarsi. «Amori che non sanno stare al mondo» è il ritratto di due generazioni, il punto che ricuce il dolore, una storia potente che parla di noi. Francesca Comencini racconta con una scrittura lieve, che si posa sulle cose senza affondare il colpo mai, l'intraducibile equazione dei rapporti che viviamo, e infila le mani nelle pieghe infinite dei suoi personaggi...
EUR 14.25
La casa dei bambini
Vincitore del premio Giovanni Comisso 2018, sezione narrativa\r\n\r\nUn romanzo su un'Italia possibile, che ricorda il Novecento e anticipa il prossimo secolo. Una storia di amicizia, sopravvivenza e scoperta, la storia di un gruppo di bambini che sono i nostri nonni prima di diventare adulti.\r\n\r\n«Cocchi conferma un talento nel creare personaggi e mondi borderline empatici con il lettore definiti da una scrittura nitida» - La Lettura\r\n\r\n«La vicenda narrata, di forte impatto emotivo, è restituita in una lingua di grande autenticità, controllata eppure simpatetica.» - Corriere del Veneto\r\n\r\nNella Casa dei bambini vivono Sandro, Nuto, Dino e Giuliano, isolati dal muro di cinta dell'orfanotrofio non hanno nessuna notizia dal mondo esterno, ma ricordano incendi, saccheggi, omicidi, ricordano case distrutte e i fratelli da cui sono stati separati. Sono solo fantasie, incubi - dicono le maestre - ma rimangono cicatrici reali a raccontare un passato di cui si è persa ogni altra prova. L'unica speranza per sapere qualcosa di sé è provare a scappare, allearsi nei piani di fuga, ma le cose stanno cambiando e l'amicizia non può proteggerli da quello che li aspetta oltre i cancelli della Casa. E fuori ci sono sul serio guerra, sangue e violenza: i bambini avevano ragione. Da un lato il Partito, dall'altro i ribelli che resistono tra boschi e montagne. Uno scontro lento, uno stallo che punteggia di rosso il verde delle valli. Nonostante le promesse, i bambini fuori dalla Casa si perdono di vista, ognuno adolescente a vivere una vita nuova e costretto a prendere decisioni troppo grandi per la propria età. Con la fine della rivolta, i bambini ormai adulti seguono le vicende del loro paese, chi ha vinto e tradito, chi è rimasto fedele, chi sconfitto non ha rinnegato i propri ideali pagando con la vita. In...
Proibisco ergo sum. Dall'embrione al digitale, divieti e proibizioni made in Italy
Proibisco Ergo Sum traccia il quadro di alcune tra le più invadenti limitazioni esistenti oggi in Italia, la cui complessità e pervasività sono spesso ignote al grande pubblico. \r\n«"Questa raccolta” scrive Emma Bonino nella sua prefazione, “il cui titolo provocatoriamente scomoda Cartesio, ci presenta un catalogo di proibizioni e divieti made in Italy che, visti tutti insieme, in effetti confortano la tesi proposta: la proibizione sembra una delle travi portanti della legislazione e delle politiche nel nostro Paese".»\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nEutanasia, libertà procreativa, testamento biologico, libertà di ricerca scientifica, aborto, liberalizzazione delle droghe, prostituzione, identità digitale, cellule staminali: "Proibisco ergo sum", volume nato per iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni, raccoglie interventi di ricercatori, giuristi, esperti e militanti dei diritti umani per analizzare le proibizioni o le limitazioni sostanziali, cui sono sottoposte le libertà individuali nel nostro Paese. Spaziando da temi come la salute riproduttiva e l'identità di genere e digitale, fino alle scelte di fine vita, il lavoro sessuale, le sostanze stupefacenti e i nuovi ambiti di azione della ricerca, questi contributi arrivano a tracciare il quadro di alcune delle più evidenti limitazioni attive oggi in Italia, la cui complessità e pervasività è spesso ignota al grande pubblico. Filomena Gallo e Marco Perduca, che hanno curato la raccolta, in conclusione offrono anche una serie di possibili riforme di governo da mettere in campo per affrontare con buonsenso e senso di responsabilità i fenomeni analizzati, molte di queste riforme sono oggetto di iniziative e campagne dell'Associazione Luca Coscioni. Gli autori che hanno contribuito a questo volume sono: Vittoria Brambilla, Marco Cappato, Alessandro Comeni, Giulio Cossu, Alberto D'Amato, Roberto Defez, Cesare Galli, Filomena Gallo, Giovanni Battista Gallus, Giuliano Grignaschi, Marina Mengarelli, Francesco Paolo Micozzi, Leonardo Monaco, Ida Parisi, Marco Perduca, Tania Re, Giorgia Serughetti, Gianfranco Spadaccia, Giuseppe Testa, Mao...
Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani
Un antieroe con molte macchie e poche paure è il protagonista di una nuova serie noir\r\nanticonvenzionale, ironica e cattiva.\r\n\r\n«Nel ruvido noir Tutto torna, Leonardo Palmisano riversa tutta la sua esperienza da giornalista d'inchiesta, facendoci entrare nei meccanismi perverti della mafia, il suo intreccio col potere, il cinismo che non risparmia neppure i bambini» - Ornella Sabia, la Repubblica\r\n\r\nMaria, l'adorata nipotina del boss di Bari Nino De Giudice, detto 'Zi Nino, è stata rapita. Un solo uomo può ritrovarla, uno a cui non è rimasto niente da perdere perché ha già perso tutto, un fantasma. Mazzacani è un bandito, un cane sciolto, uno che non si è mai affiliato alla Sacra Corona Unita, e per questo è stato punito. La sua banda è stata massacrata e lui è fuori dal giro.\r\nSulle tracce della bambina, c'è anche un losco commissario che tiene in scacco Mazzacani e che lo costringe a lavorare per lui come prezzo per la sua scomoda libertà. Ad affiancare Mazzacani nella sua ricerca, un membro della sua vecchia banda, il Gigante, e una giovane pm che nella storia vuole vederci chiaro, a costo di scontrarsi con pezzi deviati della giustizia. probabilmente finita nelle maglie del traffico pedopornografico. Durante la lunga ricerca, il bandito incrocia e scappa da pezzi interi della criminalità organizzata del sud Italia - la Sacra corona unita, la Camorra, la 'ndrangheta, la mafia albanese e l'anonima sequestri, incontra le cosche in guerra che si spartiscono il territorio con la connivenza dei politici e gli affari, soprattutto quelli legati alla legalizzazione della marijuana. La prima indagine del bandito Mazzacani inaugura l'esordio alla narrativa di uno dei giornalisti d'inchiesta più talentuosi del paese. Leonardo Palmisano unisce le sue competenze di giornalista di cronaca giudiziaria e malavita con il piacere e il...
The Paris Review. Interviste. Vol. 5
«Bello come un romanzo» - Elena Stancanelli, Io Donna\r\nDa quando è stata fondata, nel 1953, The Paris Review ha avuto il merito di restituire all'attenzione dei lettori appassionanti conversazioni dal valore letterario inestimabile, realizzate con le più grandi voci del nostro secolo: brevi scatti folgoranti che le ritraggono nella loro quotidianità, conversazioni a metà tra una lezione filosofica e le chiacchiere da bar su metodo, scrittura e tradizione, piccoli flash su tic e manie che ricorrono durante la stesura di quelle opere che le hanno rese celebri. Questo straordinario quinto volume raccoglie dodici interviste ad altrettante eccezionali scrittrici che ci raccontano il loro modo di vedere la scrittura, il lavoro e la vita. Con l'introduzione di Ottessa Moshfegh, le interviste attraversano la storia della Paris Review partendo da Dorothy Parker (1956) fino ad arrivare a Claudia Rankine (2016), passando per Isak Dinesen, Simone de Beauvoir, Elizabeth Bishop, Marguerite Yourcenar, Margaret Atwood, Grace Paley, Toni Morrison, Jan Morris, Joan Didion e Hilary Mantel. Intime, intense, profonde e piene di sorprese, queste interviste sono una continua fonte di ispirazione per scrittori e scrittrici, studenti e chiunque abbia a cuore il processo creativo e le sue continue sfide.
EUR 20.90
Piena
«Grande narratore dell'assenza e della perdita in tutte le loro accezioni, Philippe Forest stavolta ci racconterà una catena di strane socmparse. Storia thriller? No: pura metafisica. Esistenziale» - Robinson\r\n«Raccontare la percezione del vuoto è l'ossessione letteraria di Philippe Forest. Quando la descrizione di uno stato d'animo non è più sufficente, quello stato d'animo viene retificato e diventa cosa, spazio, materia» - Minima et Moralia\r\n\r\n«Piena recupera alcuni temi ricorrenti che rendono la sua opera narrativa corpus unico sul dolore e lo spaesamento della perdita» - La Repubblica Firenze\r\n\r\n«Qualunque perdita fa provare la strana sensazione di aver perso tutto insieme all'essere o all'oggetto che sono scomparsi. Sicuramente perché c'è qualcuno o qualcosa che ci manca da sempre e ogni nuova deferzione ce ne ricorda l'assenza»\r\n\r\n\r\n\r\nSegnato da un lutto in un passato indefinito, un uomo decide di tornare nella città dove è nato e dove molti anni prima aveva vissuto. Ed eccoci così a seguire i passi del narratore per le strade di una metropoli che potrebbe essere Parigi: il suo quartiere è stato recentemente demolito - tutto è sventrato, è possibile vedere il suolo originario, toccarlo -, e ricostruito senza anima, spopolato. Uno scenario tangibile, che però sembra disgregarsi, via via che il quartiere si svuota sempre di più, via via che spariscono, come per gli effetti di un'epidemia, i rari esseri che il narratore sfiora: un gatto, un'amante, uno scrittore che si crede un profeta. Attorno a lui i segni si moltiplicano. La casa dove ha scelto di abitare gli sembra una casa infestata, sperduta in una terra incerta. Presto sopraggiungerà un diluvio. Qualsiasi cosa si perda, si ha la strana sensazione di aver perso tutto con l'essere o l'oggetto che abbiamo perduto. E ogni nuova trasgressione a quel vuoto non fa che reiterare...
Al mondo
Fandango Libri prosegue con la pubblicazione dell'opera di Radclyffe Hall con "Al mondo", romanzo inedito, incompiuto, di Radclyffe Hall che anticipa due prototipi dell'universo narrativo della scrittrice inglese\r\n«Con una penna del tutto moderna l'autrice delinea una storia che scorre via come una crociera, portando il lettore in un viaggio appassionante e frizzante insieme ai due protagonisti e a tutti i personaggi che fanno da corollario a questa avventura.» - Ossigeno d'inchiostro\r\n«Un romanzo da leggere cercando di entrare in quel flebile raggio di luce che è la vita» - Sul romanzo\r\n\r\nDue personaggi queer, strani, due esclusi, specchi di Stephen Gordon del "Pozzo della solitudine" e della sua impossibilità di andare in guerra. Un uomo e una donna in un viaggio in nave intorno al mondo. Un bancario di Londra e la segretaria di un uomo d'affari. Forse domani un avventuriero nelle colonie e un'imprenditrice. Stephen Winter e Elinor Lee al loro primo incontro sulla Hellas si guardano con sospetto. Lui è un impiegato di banca che soffre di non aver partecipato alla Grande Guerra per via di una brutta asma, lei ha lavorato per il Governo durante il conflitto, indipendente, moderna, assetata di affermazione. Stephen ha venduto il suo piccolo patrimonio per cercare di superare l'esclusione dall'esercito, ha comprato nuovi abiti e nuove scarpe, provando a inventarsi una vita più virile e meno fragile. Lei ha potuto solo rimanere nelle retrovie, alle donne non è permesso l'eroismo. Il presente, il passato e il futuro di Stephen Winter ed Elinor Lee, il crollo degli stereotipi e delle etichette sociali, la scoperta di sé alla luce del tramonto dell'Ottocento, con il sangue della Prima guerra moderna ancora da lavare, un sangue che Stephen e Elinor possono invidiare perché non l'hanno mai avuto sulle mani. Considerato opera...
Cosa fanno i cucù nelle mezz'ore
Carla Fiorentino racconta nel suo romanzo di esordio un gruppo di Peter Pan terrorizzati dalle responsabilità, arenati sui divani in attesa della grande occasione per sfuggire da se stessi\r\n\r\n«Carla Fiorentino ha scritto un libro nudo, come la pelle che torna sempre in questo romanzo, dalla prima all'ultima pagina, la pelle delle mani, dei visi che si baciano, dei sessi che si incontrano, e con le storie dei corpi racconta una generazione.» - Giuditta legge\r\n«La lettura scorre veloce, si riflette su Roma e su un tempo che non vorremmo mai aver vissuto, quello dei trent'anni, eppure (e per fortuna) tocca a tutti noi.» - Il Tirreno\r\n«Il romanzo d'esordio di Carla Fiorentino è narrazione cinica ed esilarante che si costruisce attorno ai desideri, alle frustrazioni e alle paure di chi crede che la vita senza ossessioni non valga la pena di essere vissuta.» - L'Unione sarda\r\nClementina conta le macchie sul soffitto e parla con gatti immaginari, Porno ha una cartella sul desktop dell'ufficio chiamata "ancora di salvezza" piena di film porno, Pusher si affida ai libri, Flavia cura con le pietre, e Clara, be', Clara a trent'anni è rimasta bloccata all'università senza una certezza. Tutti vivono nell'adorazione di Elettra, che è andata via ma prima li ha sedotti uno per volta. Nella Roma dei primi anni 2000, tutti loro cercano "qualcosa di fondamentale", quello che li salvi da riunioni insensate, da case precarie, da amori passeggeri, un progetto, il progetto della vita. Quando Clara trova nella soffitta del padre morto da poco un mucchio di dipinti con un unico soggetto - la vagina -, Clementina pensa di aver trovato una miniera d'oro da investire, ma per farlo dovrà elaborare un piano, vincere le resistenze di Clara, tirare dalla sua parte gli amici. In un racconto...
Se la strada potesse parlare
Dal romanzo Se la strada potesse parlare di James Baldwin l'adattamento omonimo per il grande schermo. Con la postfazione di Joyce Carol Oates \r\n\r\n\r\n«Questa storia d'amore potente e dolorosa, che vede protagonista un giovane afroamericano accusato ingiustamente di aver stuprato una donna e raccontata in prima persona della diciannovenne Tish, ha come la scrive la Oates un lato ottimista: "Con il disgregarsi della società in senso collettivo, la più piccola dignità umana diventa sempre più importante. Chi ne è sprovvisto, non sopravviverà".» - Tuttolibri\r\n\r\nIn "Se la strada potesse parlare" James Baldwin ci racconta una struggente storia d'amore in un mondo fatto di dolore e ingiustizia. Attraverso gli occhi di Tish, una diciannovenne bella e innamorata, conosciamo Fonny, il giovane scultore da cui aspetta un figlio. I due sono cresciuti insieme, nello stesso quartiere, insieme hanno giocato, si sono rincorsi, hanno fatto l'amore ridendo e riso facendo l'amore. Il racconto mescola romanticismo e tristezza. Tish e Fonny avevano programmato di sposarsi ma Fonny viene accusato ingiustamente di aver stuprato una donna portoricana. Unico nero in un confronto all'americana, viene riconosciuto colpevole e incarcerato. Fonny è innocente eppure spetta a lui e alla sua famiglia dimostrare - "e pagare per dimostrare" - la sua innocenza. Tish tenta con ogni mezzo di sostenere l'uomo che ama mentre la gravidanza diventa sempre più visibile. Come il blues - dolce, malinconico e pieno di verità - questo libro ci colpisce, prima di tutto, emotivamente. Ci sono la rabbia e il dolore, ma sopra ogni altro sentimento a dominare è l'amore - l'amore potente di una donna per il suo uomo e l'amore avvolgente di una famiglia disposta a tutto, fino all'estremo sacrificio.
EUR 17.58
Il sentimento del ferro
Agli inizi degli anni Quaranta, il maggiore delle SS Hans Lichtblau viene messo alla guida di un programma di ricerca che utilizza i prigionieri dei campi di concentramento come cavie, ma anche come assistenti, inquadrati nel Kommando Gardenia. Sullo sfondo degli esperimenti, la “soluzione finale del problema ebraico”, l'avanzata nazista in Russia e la colonizzazione dei territori dell'Est, poi, inaspettata, la disfatta e la caduta di Berlino. Del Kommando fanno parte Shlomo Libowitz, nato in uno shtetl polacco e convertitosi al sionismo nel Lager, e Anton Epstein, ebreo assimilato della borghesia praghese, convinto che l'unica risposta possibile alla barbarie sia il socialismo. Shlomo e Anton sopravvivono alla guerra e al trattamento di Lichtblau, testimoni scomodi di un mondo passato, eppure ancora capace di influire sul presente. A distanza di quarant'anni, per conto di mandanti diversi e in apparenza inconciliabili, i due reduci si mettono sulle tracce di Lichtblau, il quale, in America Centrale, combatte i sandinisti per conto della CIA, razzia villaggi e smercia droga. Quella di Anton e Shlomo è una vendetta tardiva, in una corsa contro il tempo, perché la vita potrebbe essere troppo breve per saldare tutti i conti.
EUR 19.00
E morì con un felafel in mano
Torna in libreria un cult della generazione\r\nanni Novanta, un libro e un film che\r\nsono rimasti nella memoria collettiva di\r\nmilioni di persone.\r\n\r\nSe cambiare casa vuol dire cambiare qualcosa\r\ndi noi stessi, che cosa si diventa dopo\r\naver traslocato 89 volte nel giro di pochi\r\nanni? Dopo aver avuto a che fare con\r\n“ogni tipo di umanità esaltata ed estrema,\r\ndi cazzoni disadattati ed eterni studenti”?\r\nEd essere scampati a incendi, devastazioni,\r\nblitz dei fascisti, retate della polizia?\r\nUna storia grunge di coabitazioni infernali\r\nraccontata da un autore australiano\r\nche l'ha vissuta in prima persona. John\r\nBirmingham ha veramente coabitato con\r\ncentinaia di persone diverse, annotando\r\ntic, abitudini e follie varie. Da quegli\r\nappunti è nato questo libro, un inedito\r\nmodo di scrivere un divertentissimo romanzo\r\ndi formazione. John Birmingham\r\nci fa scendere nell'inferno delle case coabitate,\r\nin cui ogni girone si rivela più\r\nallucinato e incredibile e ci racconta, a\r\nventi anni dalla sua prima uscita, che non\r\nè cambiato poi molto. La necessità di condividere\r\nun appartamento per sostenerne\r\ni costi è ancora parte integrante della vita\r\ndi molti giovani, e non più giovani.
EUR 15.20
Zucchero e catrame
Giacomo Cardaci torna al romanzo con una storia feroce, a tratti spiazzante, in cui i margini opachi tra disonestà, innocenza, odio, rabbia, si dissolvono, e i lettori saranno messi di fronte ai desideri inconfessabili che si nascondono in ognuno di noi.\r\n\r\n\r\n«Tondelliano, feroce, destabilizzante, amalgama con classe squallore e sublimità, antitetici come lo zucchero e il catrame: da non perdere» - Convenzionali«Questo libro non è per tutti. È per coloro che vedono le sfumature, le contraddizioni nascoste in ognuno di noi. Parla di come le aspettattve degli altri possano distruggere ciò che c'è di bello in noi e creale solo odio. Di come il desiderio di soldi, la mancanza di soldi, sia in grado di avvelenare una famiglia» - Giacomo Cardaci\r\nCesare è un bambino che chiacchiera e gioca a Memory con il suo circolo multietnico di Barbie, ha scelto Ines detta Lines come amica per non rimanere da solo in fila a scuola, passa i suoi pomeriggi con una anziana che lo cosparge di profumo, detestata dai suoi genitori perché fomen ta le sue stramberie. La sua vita di paese sarebbe potuta continuare sempre uguale, se a stravolgerla non fosse arrivato il trasferimento di tutta la sua famiglia in un monolocale ai bordi miserabili tra Milano e Cinisello. \r\nAl piano di sopra, però, abita Gabbo, da cui Cesare, ormai cresciuto, è dannatamente eccitato, perché Gabbo è tutto ciò che Cesare vorrebbe essere: uno deciso a prendersi dalla vita tutto, costi quel che costi. Per questo, quando suo padre viene arrestato, la madre si rifugia nel letto, il fratello scompare, Cesare decide di risalire dal fondale del proprio abbandono seguendo le tracce di Gabbo. Per entrare nel giro, però, Cesare deve smettere di essere Cesare, dire di sì a ogni tipo di richiesta ma anche...
Cattiva
Poliziesco, memoir, e storia di fantasmi,\r\nCattiva è il racconto autobiografico di\r\nuna studentessa universitaria nell'America\r\ndegli anni Novanta vittima di un\r\nmaniaco sessuale seriale. \r\n\r\nL'uomo ha già\r\naggredito molte altre donne, stuprando\r\ne uccidendo una di loro, la messicana\r\nSophia Torres. Ossessionata dallo spettro\r\ndi Sophia, Myriam Gurba ripercorre in\r\nqueste pagine sconvolgenti la sua storia:\r\nl'infanzia allegra e scansonata scissa tra\r\ncultura messicana e americana, il rapporto\r\nmagico con la nonna-totem Abuelita,\r\nquello trasgressivo con le compagne di\r\ncollege a Berkeley, l'approccio ai grandi\r\ndella letteratura e della filosofia (Conrad,\r\nWoolf e Marx), la suggestione della Giovanna\r\nd'Arco di Dreyer femminista e santa,\r\nl'avvicinamento che è quasi identificazione\r\nad Ana Mendieta e Hannah Wilke,\r\ngrandi protagoniste dell'arte contemporanea.\r\nCon uno stile originalissimo, a tratti\r\nscarno a tratti sontuoso, usando una lingua\r\npoetica e pungente, l'autrice ci parla\r\ndi un mondo fatto di sfumature sottili, di\r\nparole inventate, un mondo in cui il corpo\r\nè una scoperta e la scoperta è nel piacere.\r\nAnche quello che gli altri decidono\r\ndi prendersi senza permesso. Fino a quando,\r\nun estraneo le tende una trappola, la\r\ntocca, abusa di lei e tutto diventa nuovo.\r\nTutto rinasce, assume un colore diverso, il\r\ncolore dello stupro e il mondo cambia: “È\r\nuna falena o uno stupratore? c'è uno stupratore\r\nnascosto in quel mazzo di girasoli\r\nappena recisi?”.
EUR 17.10
Slow journalism. Chi ha ucciso il giornalismo?
Quale è stato il momento in cui si è spezzato\r\nil rapporto di fiducia fra i cittadini e\r\ni media? Come sono fatti i contratti giornalistici?\r\nQuanto viene pagato un giornalista\r\noggi? E per fare cosa? \r\n\r\nUno dei problemi\r\ndell'informazione oggi è l'ossessione per la\r\nquantità e per la velocità, la convinzione che\r\nil giornalismo debba competere con i social.\r\nUn altro modello di business: tanta attenzione\r\nper gli inserzionisti pubblicitari, poca per\r\ni lettori. Il mantra del “fare tanti click sul\r\nsito”, la monetizzazione a ogni costo con la\r\npubblicità, la convinzione che nessuno sia\r\ndisposto a pagare per il giornalismo digitale\r\nhanno contribuito a erodere gli spazi di\r\ncrescita. A partire da queste considerazioni\r\ne guardando, fra l'altro, alla lezione del\r\nprofessor Peter Laufer, autore di Slow News\r\n- Manifesto per un consumo critico dell'informazione,\r\ne a esperienze locali, nazionali e internazionali, questo libro fa un tentativo: quello di andare oltre la semplice critica.\r\nSlow Journalism cerca di proporre soluzioni.\r\nDaniele Nalbone e Alberto Puliafito\r\nhanno una lunga esperienza nel giornalismo\r\ntradizionale e soprattutto in quello digitale,\r\ncondividono una visione del mestiere -\r\ne forse anche del modo in cui ci si dovrebbe\r\napprocciare al lavoro e alla vita - che li ha\r\nportati a indagare su questo tema. Un libro\r\ncruciale sia per gli addetti ai lavori sia - soprattutto\r\n- per i lettori.
EUR 16.62
La botanica delle bugie
In una provincia prima emotiva che geografica,\r\nElisa Casseri mette in scena il fallimento\r\ndell'età adulta, la lotta rabbiosa e\r\nresistente che ingaggia ognuno di noi contro\r\nla rinuncia ai propri sogni, anche quando\r\nnon ci è chiaro quali siano, e racconta le\r\nperdite, gli abbandoni e le scelte (sbagliate)\r\nche alla fine ci rivelano chi siamo.\r\n\r\n\r\nChe vita hanno le bugie, quando nascono\r\ne poi sbocciano e infine muoiono? Come\r\nbisogna innaffiarle perché crescano forti e\r\nci mantengano al riparo dalla realtà che,\r\npiù il tempo passa, più chiede conto?\r\nNella Botanica delle bugie, quattro personaggi\r\nsono alle prese con le proprie aspirazioni\r\ne i propri fallimenti, in lotta con\r\nfamiglie tutte sbagliate, sogni decentrati e\r\npiccole miserie: Nicla rincorre per tutta la\r\nvita Quirino, senza mai esporsi, convinta\r\nche il modo migliore per scansare i dolori\r\nsia dare nell'occhio il meno possibile, accontentarsi;\r\nQuirino pure insegue Nicla,\r\nma Nicla è troppo di tutto, troppo confusa,\r\ntroppo silenziosa, troppo sfuggente e allora\r\nè meglio provare con Caterina e nascondere\r\nil resto; Caterina conquista Quirino e si\r\nallena a essere la moglie perfetta, costruisce\r\nuna vita, una casa, per poi scoprire che i\r\nmuri sono pieni di crepe e oltre le crepe ci\r\nsono solo spiragli di altre donne, di tradimenti\r\ne scappatoie a cui Quirino non ha\r\nmai rinunciato; Giorgio desidera Caterina\r\nforse da sempre, ma il primo bacio lo dà a\r\nNicla, rimangono insieme e diventano una\r\nfamiglia, o forse solo genitori. E tutto potrebbe\r\ndurare immutato se le bugie avessero\r\nper sempre la forza di quando sono state\r\npronunciate per la prima volta.\r\nIn una provincia prima emotiva che geografica,\r\nElisa Casseri mette in scena il fallimento\r\ndell'età adulta, la lotta rabbiosa e\r\nresistente che ingaggia ognuno di noi contro\r\nla rinuncia ai propri sogni, anche quando\r\nnon ci è chiaro quali siano, e racconta le\r\nperdite, gli abbandoni e le scelte (sbagliate)\r\nche alla fine ci rivelano chi siamo.
EUR 17.10
La figlia del re ragno
Abike Johnson ha 17 anni ed è la figlia prediletta di un importante uomo di affari nigeriano, vive in una grande villa a Lagos, protetta da guardie armate e accompagnata dappertutto con un'enorme jeep nera. Ma essere la figlia prediletta di suo padre implica compiti scomodi, e spesso Abike è sola oltre le impenetrabili mura della sua casa. Lontanissimo dalla villa di Abike, nei bassifondi della città, vive un venditore ambulante di 18 anni che lotta per dare un senso alla propria vita. Un tempo studiava, aveva una casa, un giardino, degli amici, ma la sua famiglia ha perso tutto dopo la morte del padre, una morte improvvisa, e ora il ragazzo corre dietro alle automobili per vendere caramelle e gelati, cercando di guadagnare abbastanza da mantenere sua madre e sua sorella. Quando, un giorno, Abike compra un gelato da lui, i due cominciano a parlare e, a ogni sosta di Abike a quell'incrocio, tessono una storia d'amore improbabile e incerta, sfidando i pregiudizi della società nigeriana. Man mano che i ragazzi si avvicinano, però, le rivelazioni del passato minacciano la loro relazione, e sia Abike che il venditore ambulante dovranno decidere quali sentimenti seguire e a chi essere leali.
EUR 19.00
Pink tank. Donne al potere. Potere alle donne
Emanuela Baio, Paola Binetti, Laura Boldrini,\r\nEmma Bonino, Mara Carfagna, Luciana Castellina,\r\nMonica Cirinnà, Anna Finocchiaro, Mariapia\r\nGaravaglia, Elisabetta Gardini, Cécile Kyenge,\r\nMarianna Madia, Giorgia Meloni, Rosa Menga,\r\nIrene Pivetti, Daniela Santanchè, Elly Schlein e\r\nLivia Turco.\r\nLa lista di Pink Tank, un serbatoio di pensiero finora\r\ninesplorato, è lunga ma per fortuna non\r\nesaustiva della rappresentanza politica femminile.\r\nAbbastanza però da proporre uno spaccato fondamentale\r\ndella realtà del nostro paese e capace di\r\nindicare una strada verso un futuro che diventa\r\nsempre più prossimo.\r\n\r\n\r\nDa oltre settant'anni le cittadine italiane attendono\r\nche la nostra Repubblica esprima finalmente\r\nuna Presidente del Consiglio o una Presidente\r\ndella Repubblica, che i partiti riescano a nominare\r\nuna Segretaria generale (per ora l'unica segretaria\r\ndi partito è Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia)\r\ne che finalmente in Parlamento siedano un numero\r\nrappresentativo e congruo di donne.\r\nQual è il motivo di un tale ritardo che fa precipitare\r\nl'Italia agli ultimi posti in Europa (e non solo)\r\nquando si tratta di rappresentanza politica delle\r\ndonne? Quali sono le difficoltà che incontrano le\r\ndonne italiane quando decidono di impegnarsi in\r\npolitica? E cosa si aspettano?\r\nSerena Marchi lo ha chiesto direttamente a loro:\r\ndeputate, senatrici, firmatarie di leggi, Presidenti\r\ndella Camera, attiviste e militanti. Ha incalzato e\r\nriflettuto con loro sulla condizione delle donne e\r\ndella leadership al femminile nel Belpaese.\r\nNon è stato facile convincerle a parlare di come\r\nhanno iniziato a fare politica, di cosa sognavano\r\nquando erano bambine, di come hanno dovuto\r\ncombattere per farsi largo in un mondo che non\r\nle aveva considerate.
EUR 15.20