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Lo schiaffo
È un delizioso pomeriggio di fine estate a Melbourne, un tempo perfetto per il barbecue di Aisha e Héctor. Affascinante indiana con la carnagione scura liscia e intatta, Aisha si aggira per il giardino di casa dispensando sorrisi. Héctor, suo marito, un quarantenne di origine greca con un po' di grigio sulle tempie, si guarda furtivo in giro. I suoi occhi sono alla disperata ricerca di Connie, una ragazza che lavora nell'ambulatorio di veterinaria di sua moglie. In un angolo del giardino, Bilal, un aborigeno appena convertito all'islam, cerca di rifiutare una birra portatagli da Manoli, padre di Héctor. Harry, il cugino che ha fatto fortuna con le sue imprese, incede invece con aria appagata tra gli ospiti del barbecue. Anouk, la sceneggiatrice di soap presenta tutti il suo ultimo trofeo: Rhys. Rosie deve già badare a Hugo, il suo piccolo di tre anni, bello come un putto, e al marito Gary. Insomma, il barbecue sarebbe un normale barbecue della Melbourne cosmopolita dei nostri giorni se non accadesse l'impensabile. Hugo, il putto tanto bello quanto pestifero, sferra un calcione negli stinchi di Harry. E il cugino Harry platealmente leva in alto il braccio a fendere l'aria e poi a colpire il bambino con uno schiaffo. Da quel momento l'esile equilibrio di quella piccola comunità, fatta di culture e mondi differenti, crolla. E i risentimenti, i pregiudizi sociali e razziali, le differenze di sesso e di età, riaffiorano prepotentemente, a scavare abissi incolmabili.
EUR 17.10
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I siciliani
Non vi è forse popolo, tra le genti che affollano lo stivale, che più dei siciliani abbia dato alla storia patria grandi geni e, insieme, grandi criminali, sublimi scrittori e altrettanto eccelsi malfattori, sofisticate menti politiche ed efferati attentatori del bene pubblico. Questo libro perciò si guarda bene dall'avanzare una qualsiasi tesi sulla loro impenetrabile identità. Esso narra piuttosto di alcuni personaggi che hanno il pregio di esporre in maniera esemplare il "mistero della sicilitudine". Da Federico stupor mundi a Tomasi di Lampedusa che, in ossequio alla ferrea regola dell'odio vigilante, scrisse il suo capolavoro per dare una lezione a De Roberto, accusato di aver raccontato, con "I viceré", la nobiltà spiata dal buco della serratura; da Telesio Interlandi improbabile cantore del razzismo mussoliniano con tanto di prezzario degli aggettivi a Luigi Pirandello che della sicilianità esprime al massimo grado la goduria di farsi la guerra da solo ("Il fu Mattia Pascal"), e la consapevolezza che il manicomio sia il nostro habitat naturale ("Sei personaggi in cerca d'autore"); Ettore Majorana convinto estimatore del nazismo a Giuseppe Peri oscuro vicequestore angariato, insultato e fatto morire di crepacuore per aver denunciato in grande anticipo la strategia della tensione; dai fratelli Lanza di Trabia saltellanti fra i Ciano, Eisenhower e Togliatti per difendere feudi e privilegi a Vito Guarrasi signore incontrastato e sconosciuto di cinquant'anni di potere in Italia.
EUR 17.10
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G.
Vincitore del Man Booker Prize 1972Figlio di un ricco commerciante livornese e della sua giovane amante nordamericana, G. viene concepito nel 1886, quattro anni dopo la morte di Garibaldi, l'eroe che ha incitato la nazione a diventare se stessa, l'uomo che a ogni italiano sarebbe piaciuto essere. Il suo apprendistato alla vita si svolge nella campagna inglese, affidato alle cure dei cugini materni Beatrice e Jocelyn, superstiti di una famiglia aristocratica decaduta e di una classe sociale in estinzione. Allontanato dalla madre e dal padre, condannato fin dall'origine al destino di chi non ha patria né appartenenza, G. incarna fino in fondo l'individuo contemporaneo in bilico tra libertà e solitudine, invenzione di sé e autodistruzione. Lo troveremo, raffinato involontario europeo ante litteram, nelle principali città degli stati-nazione degli anni a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento: Parigi, Milano, Londra, Trieste. Cosmopolita, poliglotta, innamorato di altrove, costeggerà con l'interesse freddo dell'osservatore distante i grandi rivolgimenti storici, politici, sociali, tecnologici della sua epoca, spingendo il suo sprezzo per la vita "come ci è data" fino a morirne.
EUR 17.10
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Educazione non sentimentale
"I Kisling e gli Huxley sono i veri Kisling e Huxley... Mia madre e io siamo in parte noi stesse": così scrive Sybille Bedford nell'avvertenza a queste pagine in cui ripercorre la sua "educazione non sentimentale". Poiché ciò che preme a ogni grande scrittore non è semplicemente la vita reale, ma quella narrata e reinventata dalla parola, la vita solo "in parte" realmente vissuta, quest'avvertenza svela al lettore il vero cuore di questo libro: il rapporto tra una delle più raffinate scrittrici del Novecento, ammirata da autori come Bruce Chatwin e Stephen Spender, e sua madre. Nata in un angolo della Germania del Sud, nel granducato del Baden, da Maximilian von Schoenebeck, aristocratico tedesco amante della Francia, e la sua seconda moglie inglese, Sybille Bedford trascorre gli anni dell'infanzia nello Schloss, il piccolo castello di famiglia, un'interminabile fuga di stanze colme di mobili e oggetti d'arte. Il padre, un uomo avanti con l'età, vive nel ricordo di quando era "le beau Max", il giovane, attraente barone tedesco che progettava di far saltare il banco a Montecarlo e, nella sua residenza estiva, teneva una coppia di scimpanzé che ogni mattina si precipitavano a banchettare sugli alberi di pesche dei vicini. Mossa dall'arroganza tipica dell'infanzia, la piccola "Billi" Bedford si mostra incapace di penetrare nella sua solitudine, di accostarsi al cuore di un uomo di un'altra epoca e d'altri pensieri. Sicché quando il padre muore e la madre la porta con sé...
EUR 14.25
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Il giardino delle bestie. Berlino 1934
Questo libro narra della storia vera di William E. Dodd e di sua figlia Martha, un padre e una giovane donna americani che si ritrovano improvvisamente trapiantati dalla loro accogliente casa di Chicago nel cuore della Berlino nazista del 1934. Sessantaquattro anni, snello, gli occhi grigio-azzurri e i capelli castano chiaro, nel 1933 William E. Dodd è un rispettabile professore di storia all'università di Chicago. Mentre siede alla sua scrivania all'università, Dodd riceve una telefonata da Franklin Delano Roosevelt, il presidente degli Stati Uniti, che gli annuncia la sua intenzione di nominarlo a capo della rappresentanza diplomatica americana a Berlino. Ed è cosi che, al loro arrivo, William e Martha si ritrovano ad attraversare una città addobbata di immensi stendardi rossi, bianchi e neri; a sedere negli stessi caffè all'aperto frequentati dalle SS in uniforme nera; a passare davanti a case con balconi traboccanti di gerani rossi; a fare acquisti nei giganteschi empori della città, a organizzare tè, aspirare le fragranze primaverili del Tiergarten, il parco principale di Berlino; ad avere rapporti sociali con Goebbels e Göring, in compagnia dei quali cenare, danzare e divertirsi allegramente; finché, alla fine del 1934, accade un evento che smaschera la vera natura di Hitler e del potere a Berlino, la grande e nobile città che agli occhi di padre e figlia si svela per la prima volta come un immenso Tiergarten, un giardino delle bestie.
EUR 17.10
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Una bugia su mio padre
È un giorno di Halloween della metà degli anni Novanta nei pressi dei Finger Lakes, nella parte settentrionale dello stato di New York. Alla guida di un'auto presa a nolo, John Burnside vaga per quel tranquillo angolo di mondo, attraversando villaggi dove su ogni veranda spiccano grandi zucche ghignanti. Le stradine si snodano in un panorama bello e silenzioso, ma è una mattina in cui John si sente particolarmente perduto, smarrito come un uomo venuto dal nulla. Per lenire il suo stato d'animo, decide di caricare a bordo un autostoppista, fermo sul bordo della strada con un'aria del tutto indifferente all'assenza di traffico. E un ragazzo dai capelli color sabbia e gli occhi scuri. Dice di frequentare una scuola per clown in città e di stare andando a trovare suo padre, un uomo che sa il fatto suo e, dopo la morte della seconda moglie, vive da solo in una casetta circondata da alberi rossi e dorati. Come se stesse recitando in una fiction, aggiunge poi che suo padre non ha mai criticato le sue scelte ed è sempre stato presente quando ha avuto bisogno di lui. John se lo figura perfettamente un padre così: un tipo assennato che si compiace dei suoi silenzi e vive dentro di sé, in un mondo tutto suo diventato col tempo sempre più ricco e tranquillo, come uno stagno nel bosco che, indisturbato per anni, si riempie di foglie e spore... Fantasticherebbe ancora a lungo sul padre del ragazzo, se il giovane autostoppista non gli chiedesse di suo padre. John potrebbe dirgli la verità...
EUR 15.68
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Opere complete (1975-1988)
Neri Pozza nasce a Vicenza il 5 agosto 1912 da Ugo Pozza, scultore antifascista (1882-1945), e da Redenta Volpe (1887-1950) che da ragazza lavorò nella nota sartoria vicentina delle sorelle Dionisi. Nel 1938 fonda con i suoi amici, una piccola brigata di "teste calde" tenuta d'occhio dalla polizia fascista, le edizioni dell'Asino Volante per dare alle stampe "La gaia gioventù", una raccolta di poesie di Antonio Barolini. Nel 1941 dà vita a una nuova sigla editoriale, "Il Pellicano", e nel 1942 pubblica la fortunata antologia "Saffo e altri lirici greci", curata da Manara Valgimigli, che conosce ben tre edizioni. Tra il 1944 e il 1945 viene incarcerato per due brevi periodi presso il carcere cittadino di San Biagio e presso quello di San Michele per sospetta attività antifascista. Alla fine del 1945 si trasferisce a Venezia dove incontra la compagna della sua vita, la scrittrice Lea Quaretti di cui pubblicherà le opere più importanti. Nel 1946 escono i primi due titoli di Neri Pozza Editore: "Peter Rugg", "l'errante" di William Austin e "Paludi" di André Gide, entrambi tradotti da Aldo Camerino. Nello stesso anno pubblica le "Poesie nuove" di Vincenzo Cardarelli e la raccolta di poesie intitolata "Maschera in grigio". Nel 1947 vede la luce la celebre versione del "Vangelo", affidata a quattro letterati: Nicola Lisi, Corrado Alvaro, Diego Valeri e Massimo Bontempelli.
EUR 48.75
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Nella luce e nell'ombra
Un venerdì mattina del 1946, in completo beige, camicia bianca e cravatta azzurra, Harry Copeland esce di casa sua, al 333 di Central Park West a New York. È una splendida giornata, e trovarsi a New York in una giornata simile dista un niente dalla sensazione di essere innamorati. Gli alberi fioriscono come nubi luminose nei parchi, e pennacchi di fumo e vapore si levano verso l'azzurro o si arricciano al vento. Harry è appena tornato dalla guerra senza sapere che cosa avrebbe trovato in patria. Dopo aver combattuto per mare, per terra e in cielo, dovrebbe sistemarsi, mettere su famiglia, ma non è ancora accaduto niente e tutto sembra uguale a prima: metropolitane, ristoranti, telefonate, conti da pagare. A Staten Island trascorre un paio d'ore seduto al sole nel giardino a picco sul mare di sua zia Elaine, vedova dell'unico fratello di suo padre, poi al ritorno, sul traghetto che lo riporta a South Ferry, si imbatte di nuovo nella giovane donna dalla struggente bellezza intravista da lontano all'andata, mentre incedeva sul ponte con la schiena diritta e la testa alta. Nella penombra dei pilastri e delle palizzate di legno, Harry si accorge di come ogni suo particolare lo colpisca irrimediabilmente al cuore: la grazia con cui si muove o rimane ferma; le mani e il modo in cui le tiene; le forme in cui le sue dita si compongono; la camicetta che indossa con un ricamo perlaceo elaborato ma sobrio; persino le pieghe della gonna; e la voce che, nitida, si sofferma su ogni sillaba.
EUR 17.10
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Istruzioni per la manutenzione del parquet
Cosa ci vorrà mai a prendersi cura di un appartamento di lusso? Basta lasciar fare alla domestica, non giocherellare coi tasti del pianoforte a coda, non sfondare i divani in pelle nera, non sporcare le pareti color bianco ghiaccio e attenersi alle istruzioni. Sì, perché il padrone di casa Oskar, famoso compositore minimalista e poliglotta, amante del design e della semplicità che costa un occhio, impegnato a Los Angeles con gli avvocati della moglie sul piede di guerra, non solo ha affidato la sua elegante casa, situata in una città dell'Europa dell'Est, a un vecchio amico di università e aspirante scrittore, "inesorabilmente, illecitamente bloccato" al primo romanzo, ma gli ha lasciato anche biglietti, noticine e istruzioni per ogni situazione possibile. Tuttavia, quando l'ospite, dopo una serata trascorsa in un locale di lap dance in compagnia di una ragazza coi capelli color ambra e microscopica minigonna di pvc o lattice, torna a casa ubriaco e si accascia sul letto trascurando i gatti, quasi come si fosse innescata un'antica maledizione, tutto precipita verso la catastrofe: il prezioso parquet in quercia francese si macchia in una maniera orribile; uno dei due gatti tira le cuoia, stecchito sotto il peso del coperchio del pianoforte; la donna delle pulizie stramazza al suolo nella cucina tutta vetro e acciaio; e così via fino al sorprendente, inaspettato colpo di scena finale.
EUR 15.68
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Bugie bianche
La famiglia Salter vive da generazioni nella propria antica residenza nobiliare, una grande e maestosa tenuta incastonata nelle Highlands che si estende per ettari, prepotente e altezzosa, sino alle rive del Loch Peattie, un lago che, come tutti i laghi scozzesi, gode di fama sinistra esigendo ogni tre o quattro anni la vita di un canoista, un pescatore, un bagnante. Tra le rispettabili famiglie delle Highlands, i Salter hanno contribuito a tale fama con una porzione di sciagure e morti premature superiore alla media, tanto che in paese si sussurra che una strega, una donna "dalla pelle scura", li abbia maledetti sin dal lontano 1852, accusandoli di essere così malvagi da essere meritevoli di morire nell'acqua ed essere accolti dal demonio nell'aldilà. Non vi fu, dunque, abitante della contrada che si stupì quando, un giorno dal quale sono trascorsi tredici lunghi anni, Ursula Salter si allontanò di corsa dalle acque minacciose del Loch Peattie e, scossa dai singhiozzi, irruppe nel soggiorno della casa avita, urlando: "Michael! L'ho ammazzato. L'ho ammazzato". Il corpo di Michael, un ragazzo di soli diciannove anni, non fu mai trovato e per molto tempo nessuno riuscì a scoprire che cosa fosse successo quel giorno: se Ursula avesse davvero ucciso il nipote, lasciandolo annegare, o se Michael si fosse suicidato o, in realtà, non fosse affatto morto, ma semplicemente scappato come aveva già minacciato di fare. Ursula aveva allora ventinove anni...
EUR 17.10
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Aspettando l'alba
In un giorno del 1913, Lysander Rief, giovane e aitante attore inglese, attraversa a piedi il centro di Vienna per recarsi alla sua prima seduta con il dottor Bensimon, un eminente psichiatra. Seduto nella sala d'attesa, Lysander riflette sulla natura del suo malessere e sulla sua fatua esistenza di dandy che non è ancora riuscito a trovare il suo posto nel mondo, quando una donna di rara bellezza si materializza nella stanza: è chiaramente sofferente ma la sua stranezza, i suoi profondi occhi nocciola e il suo fascino intenso lo trafiggono. Più tardi, lo stesso giorno, i due si incontreranno nuovamente e la donna, Hettie Bull, avrà modo di presentarsi come scultrice, invitando Lysander a una festa organizzata dal suo compagno, il celebre pittore Udo Hoff. Incapace di rifiutare e di resistere allo charme di Hettie, Lysander si lascia coinvolgere in una travolgente relazione clandestina. La sua vita a Vienna verrà stravolta dalla passione per Hettie. Incontrerà Sigmund Freud in un caffé, condurrà un'esistenza intensa nel raffinato ambiente artistico e letterario della capitale austriaca alla vigilia della Prima guerra mondiale, verrà a capo delle sue nevrosi. Londra, 1914. La guerra è alle porte e Lysander viene sorpreso dal precipitare degli eventi. Incapace di vivere una vita ordinaria, si lascia trascinare nel pericoloso teatro dei servizi segreti - un mondo di sesso, scandali e spie, dove il confine tra verità e menzogna si fa ogni giorno più sottile.
EUR 11.70
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Qualcosa di più dell'amore
È il 1935 quando Lev incontra Svetlana per la prima volta nel cortile dell'università di Mosca. Snella, con folti capelli castani, gli zigomi sporgenti e occhi azzurri dallo sguardo intelligente e malinconico, Svetlana è una delle poche donne che nel settembre del 1935 si è guadagnata assieme a Lev e a trenta altri uomini l'ammissione alla facoltà, la migliore per la fisica di tutta l'Unione Sovietica. Durante i primi anni di università, Lev la chiama Sveta, va a sedersi accanto a lei alle lezioni, a mangiare con lei in mensa, a incontrarla al club studentesco, ad aspettarla alla fine delle lezioni. Poi la riaccompagna a casa, dove legge con lei la Achmatova e Blok, i suoi poeti preferiti. Impossibile per Sveta non innamorarsi di quel ragazzo dal volto cortese e gentile, con dolci occhi azzurri e la bocca carnosa, come quella di una ragazza. Impossibile anche non essere orgogliosa di lui, quando nel 1940 Lev diventa assistente del prestigioso Istituto di Fisica Lebedev. La Storia, tuttavia, con i suoi tragici eventi è in agguato. Nel 1941 l'esercito tedesco attacca la Russia, cogliendo completamente di sorpresa le forze sovietiche. Arruolatosi volontario, Lev va incontro a un'odissea in cui tutta la sua vita sembra tragicamente naufragare. Opera basata su una storia vera ricostruita attraverso le lettere rinvenute da Figes negli archivi del KGB, "Qualcosa di più dell'amore" è il racconto di un amore vero, che ha saputo resistere al tempo, all'ingiustizia e alla crudeltà della Storia.
EUR 16.15
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Vita di Pantasilea
Il 6 maggio 1527 comincia il famigerato sacco di Roma. Un esercito imperiale composto di mercenari spagnoli, italiani e dai famosi lanzichenecchi luterani violenta la città e la mette a ferro e a fuoco. La storia narrata in questo libro comincia due mesi prima, quando l'amante di Benvenuto Cellini, una giovane cortigiana di nome Pantasilea, sospetta di essere incinta di lui e si avvia a pregare sulle reliquie di San Giuda, il santo delle cause disperate. Per non finire reietta da tutti, una donna senza onore, la sua speranza è di sposarlo. Ha messo da parte una dote quasi sufficiente, anche se il giovane Benvenuto Cellini (all'epoca ha 26 anni) sembra poco interessato a lei e al matrimonio. Anzi ha ceduto Pantasilea al suo amico pittore, il Bachiacca, per una prossima festa fra amici alla Locanda dell'Orso. Il caso vuole che, mentre si dirige verso la chiesa dove sono conservate le reliquie del santo, Pantasilea s'imbatta nella processione del cardinale Farnese, appena uscito dal suo palazzo ancora incompiuto. L'emerito cardinale rimane colpito dalle doti della cortigiana e, promettendole cento scudi d'oro, la invita a una "cena" con un giovane chierico "che avrà un grande futuro nella Chiesa". Una prospettiva allettante per Pantasilea, che deve completare rapidamente la sua dote e sposare Benvenuto. Una prospettiva che, tuttavia, deve fare i conti con l'esercito comandato da Carlo di Borbone che si avvicina inesorabilmente alla città.
EUR 17.10
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Donne d'Oriente
Si racconta che Aimée Dubuc de Rivery fosse più bella di una dea. Nata nell'isola di Martinica, nel 1776, da una famiglia di diplomatici parigini, la ragazza mostrò sin dalla più tenera età un'intelligenza fuori dal comune, e venne mandata a studiare in Francia. Alla morte dei suoi genitori, però, quando Aimée s'imbarcò per tornare a casa, la sua nave venne assalita dai corsari e lei, a soli quattordici anni, divenne dapprima schiava di un mercante slavo, poi prediletta dal dey d'Algeria, e infine sposa del sultano di Costantinopoli. Le donne d'Oriente che Gilbert Sinoué colleziona in questo libro, tuttavia, non sono tutte belle e di buona famiglia come Aimée, ma, che siano nate ricche o povere, in Egitto o in Marocco, in Siria o a Costantinopoli, sono tutte accomunate dall'essere riuscite a farsi strada da sole, e dall'aver lasciato un'impronta indelebile nella Storia. Basti pensare a Umm Kulthum, la celebre cantante egiziana degli anni Venti, cresciuta nei campi di cotone e costretta a vestirsi da uomo per potersi esibire nei locali, dove affinò la voce che avrebbe conquistato l'intero mondo arabo; e a Hoda Sha'rawi, la prima donna a togliersi il velo e a essere acclamata come femminista ante litteram. "Con lo stile poetico di un cantastorie egiziano" (Lire), in cui sogno, realtà e leggenda si mescolano in un esotico amalgama, Gilbert Sinoué ci regala il ritratto di alcune donne straordinarie che, anche a distanza di secoli, appaiono ancora come le più stupefacenti delle eroine.
EUR 15.68
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La casa delle bugie
Oltre al DNA e a una reciproca avversione, i tre fratelli Neshov non hanno nulla in comune. Le loro sono esistenze lontane, tre vite condotte lungo sentieri divergenti. Tor, il più anziano dei tre, alleva maiali nella fattoria di famiglia in un piccolo villaggio norvegese, dove continua a vivere con gli anziani genitori e dove sembra trascorrere una vita apparentemente felice in compagnia delle sue scrofe. Margido, il fratello di mezzo, è il titolare di una fiorente impresa funebre. Single, con un repertorio di scuse per tenersi lontano da ogni garbuglio sentimentale, è perennemente impegnato a organizzare funerali e a consolare i parenti dei defunti. Erlend, il più piccolo dei tre, fuggito molti anni addietro dall'omofobia del piccolo villaggio natale, vive a Copenaghen, dove lavora come decoratore di vetrine e coltiva un'ossessiva mania di collezionismo per le miniature di Swarovski. Eccentrico, infantile e fiero del proprio esuberante temperamento, è il più indifeso dei tre fratelli. Ma le questioni di famiglia non possono essere rimandate per troppo tempo, e quando l'ottuagenaria Anna, la matriarca dei Neshov, viene colpita da infarto e ricoverata in un ospedale alla vigilia di Natale, i destini di Tor, Margido ed Erlend tornano a intrecciarsi. I segreti delle loro vite riemergeranno, lentamente ma inesorabilmente, dal passato e dal silenzio in cui credevano di averli sepolti. La prima di una lunga serie di scioccanti rivelazioni assumerà le fattezze di Torunn, la figlia segreta di Tor...
EUR 16.15
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I fratelli Neshov
Torunn Breiseth. Così Torunn si è sempre chiamata prima di scoprire di essere una Neshov. Precisamente, la figlia di Tor Neshov. Suo padre la concepì in un giorno di libera uscita a Tromso, nel nord della Norvegia, dove faceva il servizio militare. Quando Cissi, la ragazza con cui si intrattenne, si recò fin giù a casa dei Neshov, portando in grembo la piccola Torunn, la donna che avrebbe dovuto essere sua suocera la mise alla porta. Ora quella donna, la matriarca dei Neshov, è passata a miglior vita, e Torunn si è ritrovata nella fattoria di Tor, al cospetto di un padre che, in trentasette anni, non ha mai frequentato e di zii, Erlend e Margido, di cui conosceva a malapena l'esistenza. Catapultata all'improvviso in una storia di cui non ha mai fatto parte, Torunn cerca di familiarizzare con i fratelli Neshov. Tor, suo padre, le appare come un uomo felice soltanto nella sua porcilaia. Erlend, il fratello minore che ha soltanto tre anni più di Torunn, il figlio fuggiasco che anni prima ha lasciato il podere in un impeto di caparbia autoaffermazione, sembra colui che se l'è cavata meglio. È felice, ama ed è amato dal compagno, Krumme. Margido, il fratello di mezzo, il titolare di una fiorente impresa funebre, è colui che è forse più difficile chiamare zio, così distante, così inavvicinabile come appare. C'è poi la fattoria, a picco sul fiordo, con le pareti tinteggiate di verde chiaro anni addietro e le finestre ricoperte di fiori di gelo.
EUR 17.10
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La via del ritorno
Quattro anni trascorsi in trincea, in un inferno di orrori, in un lembo di terra tutta buchi e distruzione, tra brandelli di divise, lampi d'artiglieria e missili che solcano il cielo come fiori colorati e argentei... e poi in un giorno del 1918 ecco, improvvisa, la pace. Niente più mitragliatrici, niente più spari, nessun sibilo di granate. Comincia la ritirata e il ritorno in Germania per Ernst e la sua compagnia. Trentadue uomini, su più di cinquecento fanti partiti all'inizio della Grande guerra. Attraversano la Francia camminando lentamente, con le loro divise stinte e sudicie, i volti irsuti sotto gli elmetti d'acciaio. Magri e scavati dalla fame, dalla miseria, dagli stenti. Anziani con la barba e compagni smilzi non ancora ventenni, coi lineamenti che segnano l'orrore, il coraggio e la fine, con occhi che ancora non riescono a capire: sfuggiti al regno della morte, ritornano davvero alla vita? Lungo la strada incontrano i nemici, gli americani. Indossano divise e mantelli nuovi, scarpe impermeabili e della misura giusta. Hanno armi nuove e tasche piene di munizioni. Sono tutti in ordine. Al loro confronto Ernst e i suoi hanno l'aspetto di una vera banda di predoni. Eppure, una sola parola sgarbata e si lancerebbero all'assalto, selvaggi e sfiatati, pazzi e perduti. Arrivano in Germania di sera, in un grosso villaggio. Qualche festone appassito pende sopra la strada.
EUR 14.25
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Sete
È soltanto durante la cerimonia di nozze che Babà vede per la prima volta la sua sposa Vasanti. Precisamente quando il sacerdote abbassa lo scialle di seta che separa la ragazza da lui. Lunghi capelli neri raccolti in uno chignon, pallida e così timida da non riuscire a guardarlo in faccia, Vasanti appare molto più giovane, nell'aspetto, dei suoi diciotto anni. E Babà si scopre a interrogarsi sulle ragioni che l'hanno indotto a piegarsi alla volontà della sua famiglia, accettando di prendere in sposa quell'ingenua ragazza rimasta orfana di entrambi i genitori. Nei mesi successivi, tuttavia, la grazia e la bellezza di Vasanti aprono una profonda breccia nel cuore di Babà. E quando il giovane affonda per la prima volta il viso nei capelli della sua sposa, l'attrazione si trasforma in un amore così struggente che Babà sente vacillare il suo proponimento di lasciare l'India e raggiungere l'Inghilterra. Il ventiquattrenne ultimogenito del bramino Nanashib, tuttavia, parte. Troppo forte è il desiderio di diventare un avvocato, frequentando una di quelle prestigiose associazioni professionali inglesi che abilitano alla professione. Londra, però, non è la città che ha immaginato. Lontano migliaia di chilometri da casa, in una terra devastata dalla guerra e dalla miseria, Babà sente di aver commesso un terribile errore e tornerebbe da Vasanti, se non sapesse che la prima nave per Bombay non salperà prima di un mese.
EUR 15.20
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I gatti di Nizamuddin
Un'altra torrida estate è finita a Delhi, e la festa di Diwali, con il suo frastuono, la folla, gli striscioni colorati e i minacciosi fuochi d'artificio, è ormai lontana. Quale momento migliore, dunque, per stiracchiarsi, sbadigliare, scuotere le zampe, e riaprire la caccia per i gatti di Nizamuddin, un nobile quartiere alla periferia della città? I gatti di Nizamuddin sono una delle più antiche colonie di felini di Delhi. Da secoli gironzolano indisturbati tra i tetti e le rovine del quartiere alla ricerca di cibo e di avventure. Da secoli si tramandano la storia delle loro mirabolanti imprese. Miu-Miu, la più anziana del clan, ne conosce alla perfezione i più piccoli dettagli e non manca di trasmetterli ai membri più in vista della colonia. A Katar, innanzi tutto, il bel maschio grigio che con lei condivide l'autorevolezza concessa dall'età. A Hulo, il guerriero con le orecchie tremebonde, il pelo perennemente arruffato e le numerose ferite sulla schiena riportate nelle epiche battaglie contro i ratti. A Beraal, la gatta dal pelo bianco e nero così lungo che si arriccia setoso sulle zampe e si sporca facilmente di terra e foglie secche. A Mancino, l'orfano della colonia, uno scavezzacollo che non fa che mettersi nei guai. Una storia così illustre che suscita un tale rispetto e timore che non vi è micio del mercato o selvatico delle colonie vicine di Qawwali e della Dargah che osi avventurarsi dalle parti di Nizamuddin...
EUR 15.20
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La notte più buia
È il 5 giugno 1964, un torrido venerdì d'estate, quando Lena incontra per la prima volta Heiner Rosseck all'interno del tribunale di Francoforte. Terminate le ultime traduzioni e lasciato il suo angusto ufficio senza finestre, sta per guadagnare l'uscita, con il pensiero rivolto già a come svagarsi con una nuotata all'aperto, un film al cinema o magari un bicchiere di vino, quando lo vede: un uomo alto e smagrito sul punto di scivolare a terra lungo una parete. Il tempo di sorreggerlo e di chiedergli "Sta bene?" che apprende la sua drammatica storia. Heiner Rosseck da Vienna, giunto nelle fredde aule del tribunale di Francoforte per testimoniare al processo contro i crimini nazisti di Auschwitz in cui è stato prigioniero. Rosseck, il sopravvissuto, appena sottoposto a un estenuante interrogatorio sul ruolo, le responsabilità e le azioni di due imputati, Kehr e Kaduk, i peggiori aguzzini del campo di prigionia. "Dove è successo, signor Rosseck? In quale giorno? Da che distanza ha assistito all'esecuzione? Ricorda se pioveva? Se c'era la neve?" Riandare a quei terribili giorni significa, per Heiner, riaprire ferite atroci e mai rimarginate. Ma il problema non è questo. Il problema è rispondere con precisione, con lucidità, senza tradire la memoria, senza contraddirsi. Come può, tuttavia, restituire con freddezza la notte buia che ha vissuto? E riportare alla parola lo sterminato orrore che ha visto? Come può, infine, farsi capire se lui parla una lingua diversa dagli altri?
EUR 15.68