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Il mio cane del Klondike
Dopo aver dato voce alla figura del padre ne "Le serenate del Ciclone", Romana Petri torna a raccontarsi attraverso gli occhi di un altro «gigante» buono: il selvaggio Osac, un cane che, con la sua furia ribelle, sembra uscito da un libro di Jack London\r\n\r\n\r\n«Romana Petri riesce a rendere universale il particolare - dovere di ogni scrittore quando attinge alla propria vita» - D-la Repubblica\r\n\r\nLei è una giovane insegnante alle prese con un lavoro precario, lui uno di quei cani portati a casa per compiacere un bambino subito dopo il rientro dalle vacanze e poi, l'anno successivo, buttato in strada con un collare d'acciaio che nel frattempo si è fatto un po' stretto. In una afosa giornata di settembre, una di quelle che aspettano una pioggia già in ritardo, i due si incontrano. Osac, il cane, è riverso a terra contro il marciapiede, più morto che vivo. Lei, la donna, sta per salire in macchina, ma quando lo nota, si ferma e decide di prenderlo con sé. Il loro incontro sembra scritto nel destino, ma Osac non è un cane come gli altri. Ingombrante, indisciplinato, scontroso e selvatico, è senza mezze misure e sembra arrivare direttamente dal selvaggio Klondike. Non è, tuttavia, un cane da slitta. È uno di quei cani indomabili che vivono sempre fuggiaschi, che sentono il «richiamo della foresta» e faticano a lasciarsi addomesticare. Il terrore dell'abbandono si è riversato nei suoi occhi, dandogli un'aria forsennata, infernale. Un animale primitivo che non riesce ad accettare interferenze nel rapporto esclusivo e assoluto che instaura con la sua salvatrice, amata in modo morboso, senza riserve. Fino a quando la notizia di una gravidanza inaspettata stravolgerà, nuovamente, la sua vita. Dopo aver dato voce alla figura del padre ne "Le serenate del Ciclone",...
Il cielo può cadere
Un thriller mozzafiato che, servendosi di due differenti punti di vista, opposti tra di loro, narra di un caso criminale apparentemente impossibile da risolvere.\r\n«Il cielo può cadere è un mistery teso e avvincente che mi ha fatto volare tra le pagine.» - Laura Mchugh\r\n«Eskens ha scritto un romanzo dall'anima nera: è una storia tesa, intelligente, che esplora i luoghi più oscuri della psiche umana.» - William Kent Krueger\r\nIn un tormentato mattino in cui i ricordi tornano puntualmente a fargli visita nell'anniversario della morte di sua moglie Jenni, il detective Max Rupert del dipartimento di polizia di Minneapolis viene spedito in un vicolo della West 21st Street dove è stato avvistato il cadavere di una donna bianca. Attraente, atletica, con un fitto groviglio di capelli rossi che le avvolge il viso e una ferita sul lato destro del collo, la donna è nuda e senza alcun oggetto o segno che possa consentirne l'immediata identificazione, eccetto un paio di orecchini.\r\nRisalendo all'acquisto di quegli orecchini il detective non tarda, tuttavia, a scoprire la sua identità: è Jennavieve Pruitt, quarantacinquenne moglie di Ben Pruitt, avvocato d'assalto privo di scrupoli che, come Rupert ha potuto sperimentare in passato, non esita a esibire nelle corti dei documenti falsi pur di salvare i suoi assistiti. Pruitt, inoltre, vive in una splendida casa trofeo, ricavata da un unico blocco di pietra, una dimora che un avvocato del suo livello di regola non si potrebbe assolutamente permettere.\r\nL'inchiesta porterà Max Rupert alla convinzione della colpevolezza di Pruitt e poi, in un'aula del tribunale di Minneapolis, a misurarsi con Boady Sanden, l'amico di sempre che, oppresso dal senso di colpa per la morte di un cliente, ha rinunciato da tempo alla professione di legale per passare in un minuscolo ufficio al primo piano della...
Ghachar ghochar
Acclamato come il miglior romanzo indiano del decennio.\r\n«A Vivek Shanbagh bastano una manciata di pagine e una voce narrante sommessa per sferrare un micidiale pugno di parole.» - Livia Manera, La Lettura - Il Corriere della Sera\r\n«Un grande romanzo indiano, l'intenso ritratto psicologico di una famiglia che rappresenta un intero universo.» - The New York Times Book Review\r\n«Un classico moderno.» - The New York Times Book Review\r\n«Vivek Shanbhag è un Cechov indiano.» - Suketu Metha, autore di Maximum City\r\n\r\nUn punto di forza delle famiglie è fingere di desiderare l'inevitabile. E così è per la famiglia di Bangalore di cui si narra in queste pagine: una coppia, dei genitori, uno zio e una sorella maggiore tornata dopo aver lasciato il marito. Per ognuno di loro è inevitabile vivere insieme, ma ognuno di loro finge di desiderarlo.\r\nModesta da generazioni, negli ultimi anni la famiglia è stata toccata da un'improvvisa e inaspettata fortuna. Zio Venkatachala, un uomo col pallino del lavoro, ha avviato un giorno un'impresa, la Sona Masala, che in breve tempo è diventata fonte di guadagno per tutti con la sua semplice attività: ordinare grossi quantitativi di spezie dal Kerala, confezionarle in bustine di plastica e poi rivenderle ai negozi di alimentari della città.\r\nUn'idea brillante in virtù della quale, nella casa a due piani in cui si è spostata la famiglia dopo anni trascorsi in un'angusta baracca di un sovraffollato quartiere, lo zio gode della più alta considerazione. I suoi pasti, i suoi gusti, i suoi comodi sono di suprema importanza per tutti e beneficia di ogni privilegio destinato a un capofamiglia. Al mattino, appena è sveglio, qualcuno gli prepara il tè. Non ha ancora finito di lavarsi, e la padella per la colazione è già sui fornelli. Può lasciare i vestiti in bagno,...
Un giorno di festa. Ediz. speciale
È il Mothering Sunday, la Festa della Mamma, del 1924 in Inghilterra.\r\n«Un giorno di festa si può leggere come un romanzo sulla gioventù perduta dei ragazzi morti nelle trincee, ma anche come una storia sul perdurare della giovinezza nel profondo di ognuno di noi.» - Corriere della Sera\r\n«Un bellissimo racconto. Scritto col polso fermo e con la consumata maestria di uno dei migliori narratori britannici del nostro tempo.» - l'Espresso\r\n«Storia d'amore e riflessione sul potere della scrittura.» - Venerdì di Repubblica\r\n\r\n\r\nLa guerra è alle spalle e un'altra è all'orizzonte. Ma è una bella domenica di fine marzo, perfetta per rimuovere i lutti e celebrare in allegria la speciale ricorrenza del giorno. Su invito degli Hobday, un illustre casato delle verdi contee che circondano Londra, i Niven e gli Sheringham, due delle famiglie più in vista del Berkshire, si vedranno a pranzo per brindare e parlare dell'evento ormai imminente: le nozze tra Paul, il giovane rampollo degli Sheringham scampato alla guerra, ed Emma Hobday.\r\nGiovane orfana che presta ormai da qualche tempo servizio presso i Niven, Jane Fairchild si appresta così a trascorrere da sola quel giorno di festa quando riceve una inattesa telefonata. Il suo cuore si libra in cielo allorché riconosce la voce all'altro capo del telefono: Paul Sheringham, il giovane rampollo di cui da sette anni, con gioia e senza alcun pudore, è l'amante, la invita per la prima volta a casa sua.\r\nLa telefonata di Paul, e le ore poi trascorse con lui, faranno di quel Mothering Sunday del 1924 una data incancellabile nel ricordo di Jane negli anni a venire, un giorno di festa cominciato nella luce più pura e terminato nel buio di un'oscura notte della vita e dell'anima.
EUR 10.92
Governance. Il management totalitario
Nell'ultimo quarto del XX secolo per descrivere e regolamentare il funzionamento delle organizzazioni e delle strutture aziendali i teorici delle imprese ricorrono a un termine che, sin dal lontano XVI secolo, era un semplice sinonimo di governo: «governance». All'inizio degli anni Ottanta il termine viene introdotto nella vita pubblica col pretesto di affermare la necessità di una sana gestione delle istituzioni dello Stato e diventa il «grazioso nome» di una gestione neoliberale dello Stato, caratterizzata da deregulation e privatizzazione dei servizi pubblici. Negli anni successivi attraverso questo sintagma si fa strada quello che qualcuno ha definito un vero e proprio «colpo di stato concettuale». La governance infatti non è soltanto un termine che indica la necessità di adattare le istituzioni alle necessità e ai desiderata dell'impresa, ma qualcosa di molto più rilevante. È un'espressione volutamente indeterminata che esprime la nuova arte della politica «senza governo», senza quella pratica, cioè, che presuppone una politica dibattuta pubblicamente. Strappato il vecchio contratto sociale alla base di ogni «governo», la governance inaugura «l'età felice» - per tecnocrati, finanzieri e imprese - della contrattazione plurale, una mutazione che promuove «il management d'impresa e la teoria della tecnica aziendale al rango di pensiero politico». Nelle pagine di questo libro Alain Deneault mostra le conseguenze di questa radicale trasformazione della gestione governativa: la politica muore e si muta in «un'arte della gestione» in quanto tale, priva di ogni registro discorsivo. «Nessuna agorà è richiesta per discutere del bene comune». E questo fenomeno è «tristemente corroborato dalla monotonia del discorso politico e dalla mediocrità dei partiti politici di governo». La «mediocrazia» diventa l'orizzonte stesso del ceto politico.
EUR 15.20
Luci della ribalta
«Melanie Benjamin coglie appieno la vertiginosa eccitazione della fiorente industria cinematografica negli anni 1910 e 1920, mettendo in scena l'avvincente vita di due donne leggendarie.» - Library Journal\r\n«Luci della ribalta è uno scintillante viaggio nella nascente Hollywood. Con una scrittura elegante e deliziosi dettagli storici, Melanie Benjamin offre una indimenticabile storia di amicizia femminile.» - Allison Pataki\r\nÈ il 1914, e la venticinquenne Frances Marion ha appena lasciato il suo secondo marito e la sua casa nel nord della California per dirigersi a Los Angeles, dove è determinata a vivere in modo indipendente come artista. La parola sulla bocca di tutti, in quei giorni, è «Cinema»: le silenziose immagini in movimento incantano gli spettatori dei teatri e dietro ogni angolo di quella città in piena espansione si incontrano attori truccati che corrono avanti e indietro, mentre una cinepresa cattura tutto. In questa nascente industria, Frances trova la sua vera vocazione: scrivere storie per questo meraviglioso nuovo mezzo. Fa anche la conoscenza dell'attrice Mary Pickford, i cui caratteristici riccioli dorati e lo spirito vivace le hanno valso il titolo di «America's Sweetheart». Le due giovani e ambiziose donne si riconoscono all'istante l'una nell'altra: entrambe animate da una inarrestabile febbre creativa, entrambe entusiasmate dalla frenesia del pubblico, pronte per iniziare una rivoluzione. Ma le loro aspirazioni sono messe a dura prova sia dagli uomini che le circondano, sia dal loro essere donne, e il loro successo potrebbe avere un prezzo.
EUR 17.10
Redenzione
Romanzo dickensiano che si inoltra nella zona d'ombra dell'India moderna, quella delle «vite altre» cui la modernizzazione ha concesso nient'altro che nuova onta e oltraggio, Redenzione è una magnifica conferma del talento di Neel Mukherjee. (Publishers Weekly).\r\n\r\n«Questo è un grande inno all'umanità povera e dolente, un devastante ritratto della povertà e dell'inumanità del ricco nei confronti del povero. Un capolavoro» - Edmund White\r\n\r\n«Un risultato straordinario... Un romanzo magnifico e inquietante» - Sarah Waters\r\nCostruito intrecciando magistralmente vite segnate dalla crudeltà e dalla violenza, Redenzione è uno straordinario romanzo corale che pone al suo centro la volontà di riscatto di cinque personaggi accomunati, in India, da un unico desiderio: vivere una vita migliore. Un desiderio che si misura con una potenza tuttora imperante nell'India moderna: la povertà, vissuta come una vera e propria punizione divina («I morsi della fame sono un grande castigo. Dio ci ha dato lo stomaco per punirci» dice la madre di una delle protagoniste del libro) e, ad un tempo, come la forza che sradica, che muove a un'esistenza diversa, che può essere caratterizzata tanto dall'umiliazione e dalla vergogna quanto dal riscatto e dalla redenzione. Ecco allora la donna, che dalla campagna ha raggiunto la grande metropoli per lavorare fino allo stremo e garantire gli studi al giovane nipote in Germania; ecco il contadino diventato in città un mazdoor, un muratore esposto alla miseria e ai pericoli del suo nuovo stato; l'uomo che crede i arricchirsi insegnando a danzare al suo orso, e diventando nei fatti un qalandar, un maldestro sfruttatore di animali; la ragazza che abbandona il villaggio per rifugiarsi nella giungla e trasformarsi in una naxalita, una ribelle maoista; il padre che ritorna in India per smarrirsi definitivamente nell'improvvisa, incomprensibile oscurità del suo aese natìo.
EUR 17.10
Tredici canti (12+1)
Il numero 13 rappresenta la morte, la trasformazione e la rinascita. Ed è ciò che accade, idealmente, ai 13 folli che si raccontano in questo libro. Tredici canti in cui la follia, con le sue misteriose e divine manifestazioni, illumina il lato oscuro di un secolo.\r\n«Ho preso un impegno con le donne e gli uomini reclusi in questo luogo: prestare loro la mia voce per sottrarli all'invisibilità in cui, ancor prima di morire, erano stati relegati». - Anna Marchitelli \r\n\r\nNel 1793, a Bicêtre, nei sobborghi di Parigi, Philippe Pinel libera i malati di mente dalle catene e dà vita al «manicomio moderno». Un'istituzione che in Italia sopravvivrà fino al 1978, anno in cui morirà con la legge Basaglia n. 180. Uno dei monumenti italiani di questa istituzione è stato certamente l'ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli. Edificio simile a una fortezza che sin dal 1897 si erge in Calata Capodichino, l'ospedale serba al suo interno un archivio di ben sessantamila cartelle cliniche di pazienti rinchiusi tra le sue mura e tra quelle del precedente manicomio provinciale creato nel 1874 nel complesso di San Francesco di Sales.\r\nAnna Marchitelli è andata a rovistare in quell'archivio e da quel prezioso scrigno della memoria ha tratto tredici cartelle di folli che ha riscritto intrecciando storia e creazione. Tredici casi di pazienti celebri, come il matematico Renato Caccioppoli, il primo pentito di camorra Gennaro Abbatemaggio, l'anarchica Clotilde Peani e il giovane ribelle Emilio Caporali, e meno celebri, come l'avvocato Virginio Mogliazza morto con i suoi 33 anni cristici dopo aver bevuto vino.
EUR 12.82
Il cuore delle ragazze arde più forte
L'esordio letterario di una nuova, potente voce dell'India contemporanea\r\n«Shobha Rao è una scrittrice capace e sicura, in grado di padroneggiare una trama ampia e ambiziosa» - The New York Times Book Review\r\n«La cosa più memorabile di questo sorprendente romanzo è l'autentica voce femminile che emerge dalle sue pagine» - San Francisco Chronicle\r\n\r\nUna volta al mese, la giovane Poornima sale al tempio sull'Indravalli Konda a pregare per la madre, spentasi dopo una lunga malattia. Sedici anni, la pelle scura come il cielo della notte e cinque fratelli più piccoli di cui prendersi cura, Poornima trascorre le giornate a filare seduta al charkha e a immaginare per sé un destino migliore di quello che ha approntato per lei suo padre. Uomo brusco e autoritario che appartiene alla casta dei tessitori, il padre la vorrebbe infatti maritata il prima possibile, poiché dopo la morte della moglie ha bisogno di nuove braccia che lo aiutino nella tessitura di sari. Un giorno, entrando in casa, Poornima scorge una ragazza seduta al telaio di sua madre: indossa un modestissimo sari di cotone e sull'avambraccio destro ha una grossa voglia rotonda. Eppure, quella giovane sconosciuta brilla di una luce speciale. Savitha, questo il nome della ragazza, ha tre sorelle minori che passano la giornata a perlustrare i mucchi d'immondizia per raggranellare qualche rupia, la madre fa le pulizie nelle case altrui e il padre, dopo anni di alcolismo, ha smesso di bere quando la sua artrite reumatoide si è aggravata al punto da impedirgli di reggere in mano un bicchiere. Eppure, nonostante questo, Savitha non perde mai il sorriso. Tra le due ragazze si instaura una profonda amicizia, un legame fortissimo che accende in entrambe la scintilla della ribellione al mondo che le vorrebbe miti e sottomesse. Fino a quando,...
Il ciliegio del mio nemico
Uno dei più importanti romanzi cinesi degli ultimi anni\r\nVincitore del Taipei Book Fair Award, del China Times Open Book Award e dell'Eslite Bookseller Award\r\n\r\n«Ci vogliono molti anni per capire che cosa, del dolore e della felicità che abbiamo attraversato, sia il caso di trattenere o dimenticare.»\r\n\r\n\r\nIn una piccola città di mare, un uomo di mezza età gestisce una caffetteria con pochi clienti, in attesa che sua moglie torni da lui. Invece una mattina riceve un visitatore inaspettato, l'ex amante di sua moglie, Luo Yi-Ming. L'incontro turba profondamente i due uomini, al punto da condurre Luo Yi-Ming a tentare il suicidio scavalcando una balaustra per gettarsi nel vuoto. La cittadina è sconvolta e non esita a incolpare di un simile gesto il proprietario della caffetteria, il quale riceve la visita della polizia, convinta che tra i due uomini sia in corso una faida. Tutto quello che riescono a scoprire i poliziotti, però, è che la moglie dell'uomo, Autumn, risulta scomparsa da tempo. La figlia di Luo Yi-Ming arriva al bar, sperando di scoprire la verità. Attraverso una serie di conversazioni, l'uomo le svela, incontro dopo incontro, una storia di ambizione, amore e vendetta. Cresciuto nella povertà, il suo unico obiettivo nella vita è stato trovare un lavoro stabile e mettere su famiglia. Il suo desiderio viene esaudito quando incontra Autumn, di cui si innamora al primo sguardo. Il narratore inizia quindi a lavorare nel settore immobiliare, dimostrando di avere un vero talento per gli affari. Mentre la sua carriera prende il volo con il boom immobiliare di Taiwan negli anni '90, lui e Autumn si iscrivono a un corso di fotografia tenuto proprio da Luo Yi-Ming. Il ciliegio dai rami rosso cupo che domina il giardino di Luo Yi-Ming non è ancora in fiore...
Dove soffiano i venti selvaggi. Un viaggio all'inseguimento di Helm, Bora, Föhn e Mistral
Un diario di viaggio anticonvenzionale che rende visibile l'invisibile, che fonde con abilità cronaca, riferimenti letterari e nozioni di carattere storico e scientifico.\r\n«Il vento, le leggende, la bellezza dei paesaggi... Un resoconto irresistibile e divertente. Un contributo originale alla narrativa di viaggio.» - Jan Morris\r\n\r\n«Hunt mescola elegantemente la narrativa con il reportage.» - New Statesman\r\n\r\n«Illuminante.» - Wall Street Journal\r\n«Viaggiatore che "ha studiato", che cioè alle impressioni che raccoglie intreccia anche un riassunto storico delle regioni toccate, Hunt è abile nel destreggiarsi nel non facile territorio spazzato dalla Bora, dove si va dalle foibe alle guerre balcaniche.» -\r\n Paolo Marcolin, Il Piccolo\r\nIl viaggio sulle tracce del vento di Nick Hunt parte dai Pennines, la colonna vertebrale dell'Inghilterra, mentre insegue l'Helm, un vento negativo che geme e ulula e che nasce in Cumbria dal Cross Fell, il monte più alto della catena. Nell'Europa meridionale segue la Bora, un amaro vento del nord che soffia da Trieste attraverso la Slovenia e lungo la costa croata. La sua caccia al Föhn che «mangia la neve» diventa un viaggio serpeggiante di euforia e disperazione attraverso le valli alpine della Svizzera, mentre il suo ultimo itinerario traccia un antico cammino di pellegrini nel sud della Francia sulle tracce del Mistral - il vento di follia che ha animato e tormentato Vincent Van Gogh. Questi sono viaggi nel vento selvaggio, ma anche nei paesaggi selvaggi e tra le persone che li abitano - un vasto gruppo di meteorologi, cacciatori di tempeste, uomini di montagna, eccentrici appassionati di vento, marinai e pastori. Presto, Nick si ritrova portato avanti dalle stesse forze che sta inseguendo, attraverso la pioggia, le bufere di neve e le tempeste ululanti. Perché, dove sono i venti selvaggi, ci sono anche miti e leggende, storia e folklore, scienza...
Ellie all'improvviso
Un thriller mozzafiato che inchioda il lettore alla pagina.\r\n«Assolutamente avvincente, straordinariamente originale. Preparatevi a restarne preda» - Sun\r\n«Vi sfido a mettere giù questo libro» - Daily Express\r\n\r\n\r\nLaurel Mack ricorda bene com'era la sua vita dieci anni prima, quando aveva tre figli anziché due: un accumulo di faccende da sbrigare, crucci e bollette scadute. Una vita che, con il senno di poi, le appare assolutamente perfetta. Perché una mattina, sua figlia Ellie, la figlia prediletta, quella con cui andava maggiormente d'accordo e di cui era più orgogliosa, era uscita di casa e non era più tornata. Da quel giorno di maggio del 2005 in cui Ellie è svanita nel nulla, non ci sono stati sostanziali sviluppi nelle indagini sulla sua scomparsa. Felpa nera con il cappuccio, jeans sbiaditi e scarpe da ginnastica bianche, Ellie era una qualsiasi adolescente con uno zainetto in spalla quando è stata avvistata l'ultima volta in Stroud Green Road, alle dieci e quarantatré del mattino: da quel momento le sue tracce si sono perse nel nulla, al punto che persino la polizia si è rassegnata e ha liquidato il caso come la fuga da casa di una ragazzina ribelle. Dieci anni dopo, Laurel sta provando a fare i conti con questa incomprensibile verità. Paul, il suo ex marito, ha una nuova compagna e i suoi due figli, Hanna e Jake, sono andati a vivere altrove. Tutti sembrano andare avanti, tutti sembrano essersi fatti una ragione della scomparsa di Ellie, tranne lei. Finché un giorno, in un bar, la sua attenzione viene catturata da un affascinante sconosciuto. Occhi grigi, capelli brizzolati e scarpe eleganti, l'uomo ordina una fetta di torta, prende posto nel tavolo accanto al suo e le rivolge un ammaliante sorriso. Inaspettatamente, Laurel sente qualcosa che si scioglie dentro...
Il falco
Finalista al Premio Pulitzer 2018 e al PEN/Faulkner Award 2018\r\nLa storia dell'odissea di un ragazzo che, per ricongiungersi al fratello, attraversa deserti aridi e impietosi, conosce la solitudine e la privazione nel cuore selvaggio dell'America, si imbatte in individui di tutte le risme e sfugge diverse volte alla morte.\r\n«L'altro, lo sconosciuto, l'estraneo. Lo spaesato, lo sradicato. Colui che migra. Senza mai occhieggiare al presente, Diaz ha scritto della perenne attualità dei transiti umani.» - Paolo Di Paolo - Robinson, la Repubblica\r\n «La grande virtù del Falco sta nella sua trascinante bizzarria, oltre che nelle sue coinvolgenti evocazioni della solitudine e del dolore del protagonista e nella sua abilità nel creare lussureggianti paesaggi mentali dagli spazi aperti.» - New York Times\r\n «Questa è letteratura al suo meglio: propulsiva, inquietante, selvaggiamente ambiziosa, indimenticabile.» - Paul Yoon\r\n «Questo romanzo pieno di suspense è una rappresentazione potente della solitudine, una memorabile narrazione sull'immigrazione e un'abile reinvenzione del western della vecchia scuola.» - Publishers Weekly\r\n«Narrato con umorismo, questo romanzo spesso imprevedibile manterrà sempre alta l'attenzione dei lettori grazie alle imprevedibili avventure di Hawk.» - Booklist\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nAlaska, fine Ottocento. Coperti di pellicce e incerate, gli uomini dell'Impeccabile scrutano dal ponte della nave l'infinita distesa bianca che si spalanca davanti ai loro occhi. Il giovane e inesperto capitano li ha condotti in uno stretto dove grandi lastre di ghiaccio galleggianti hanno inevitabilmente intrappolato la goletta. Osservano annoiati il paesaggio quando una strabiliante apparizione cattura la loro attenzione: un gigante con barba e lunghi capelli bianchi emerge dai bordi di una fenditura nel ghiaccio completamente nudo.\r\nStrizzando gli occhi, l'uomo contempla per un istante il cielo senza sole e poi avanza deciso verso la nave. Sull'Impeccable la maggior parte degli uomini è composta da cercatori che si aggirano in quella terra vergine...
Storie di animali e altre persone di famiglia
«Queste storie sono vere, o, per essere rigorosamente esatti, alcune sono vere, mentre altre hanno un nocciolo di verità e un contorno di fantasia»: così Durrell in apertura a questo libro che, caratterizzato dall'inconfondibile e frequente ricorso all'ironia che pervade tutta la sua opera, narra delle sue bizzarre avventure.\r\n«Unendo mirabilmente letteratura di viaggio e divagazione scientifica, Storie di animali e altre persone di famiglia è un'ulteriore, imperdibile capitolo della straordinaria capacità di Gerald Durrell di "scovare le eccentricità di uomini e animali"» - Sunday Telegraph\r\n«Delizioso, affascinante, divertente» - The Times\r\n«Nessuno riesce ad essere più divertente di Durrell nel raccontare le proprie avventure e le scene più buffe in balia di artigli e zampe» - The Christian Science Monitor\r\nIl libro narra le avventure di Gerald come quando, vagabondando nei boschi della regione francese del Périgord, si imbatte in Esmeralda, una singolare scrofa «pura come una vergine» che non emana, come si potrebbe supporre, l'odore caratteristico dei maiali, ma un profumo delicato e fragrante capace di evocare campi primaverili fiammeggianti di fiori. O quando, costretto dalla vanesia fidanzata Ursula, si ritrova a dover dividere una camera nel lussuoso albergo Claridge con l'insopportabile pappagallo Mosè, un pennuto che parla perfettamente, anche se è più sboccato di un marinaio.\r\nBizzarre avventure, che non riguardano soltanto gli animali prediletti. Ecco, infatti, una giovane suora, al centro di una cause célèbre, che «per grazia divina» sparge il terrore tra i croupier del Casinò di Montecarlo, vincendo una mano dietro l'altra grazie alla fortuna prodigiosa; ecco un ex boia che, dopo aver trovato rifugio in Paraguay, ogni sera intrattiene conversazioni immaginarie con le sue vittime, riunite attorno a un tavolo per farsi beffe di lui; e, ancora, un capitano di nave scandinavo che, con impeccabile garbo, conduce undici anziane signore australiane...
Tieni ferma la tua corona
Celebrato dalla critica, vincitore e finalista di prestigiosi premi letterari, Tieni ferma la tua corona è uno dei piú riusciti e originali romanzi della narrativa contemporanea sull'arte come ricerca dell'illimitato, dell'assoluto che «la destina a essere essa stessa un mondo, e dunque a modificare la storia del mondo».\r\n\r\n«Yannick Haenel ha scritto un romanzo bellissimo e inusuale. Con dentro Moby Dick, Michael Cimino e la rivolta contro la custode di un palazzo che lo rimprovera di non svuotare la cassetta delle lettere» - La Lettura\r\n\r\nTorna Jean Deichel, il solito alter ego dello scrittore ma questa volta molto più ubriaco.\r\n\r\nJean Deichel è probabilmente un pazzo. Chi, infatti, non giudicherebbe tale uno scrittore che se ne va in giro con un malloppo di ben settecento pagine dedicato a Herman Melville? Un'imponente sceneggiatura intitolata «The Great Melville» sulla «folla dei pensieri» dell'autore di Moby Dick? Herman Melville, si sa, aveva vissuto una vita che definire una catastrofe è dir poco. Dopo un effimero successo iniziale fu totalmente dimenticato come scrittore e trascorse gli ultimi diciannove anni della sua esistenza in un ufficio della dogana di New York, in totale solitudine. Con la sua sceneggiatura, Jean Deichel vorrebbe far capire una cosa sola: la verità insita nella solitudine di un grande scrittore. Perciò ogniqualvolta gli capita la fortuna di imbattersi in un produttore, ripete che «The Great Melville» è un'opera che mostra come, appartandosi dal mondo, il grande autore si rapporti con la verità, si consacri ad essa, anche quando la verità gli sfugge e gli sembra oscura, se non addirittura assurda. Un'opera, insomma, che svela come ogni autentico scrittore porti in sé, con umorismo o desolazione, «un certo destino dell'essere». Il risultato è, naturalmente, la puntuale derisione dei produttori, e la loro conseguente fuga dal progetto. A...
Cospiratori e poeti. Dalla comune di Parigi al maggio 68'
Da Blanqui a Debord, cospirazioni, scandali e sogni delle avanguardie artistiche che vollero cambiare il mondo.\r\n\r\n«Era la poesia moderna, da cent'anni, che ci aveva condotti lì. Eravamo alcuni a pensare che bisognava attuarne il programma nella realtà; e in ogni caso non fare nient'altro» - Guy Debord\r\n\r\nStoria delle avanguardie e dell'idea di rivoluzione, e dell'alleanza che le lega fin dall'origine, queste pagine mostrano come, prima che «artistiche», le «avanguardie» siano state esistenziali e politiche, nel senso di Rimbaud, che aveva della poesia un'idea eminentemente pratica: «cambiare il mondo e cambiare la vita». Di questo vasto programma, che ha caricato di compiti spropositati la bohème artistica e politica dalla Comune di Parigi al Maggio 68, si faranno infatti carico tutte le avanguardie del XX secolo, cultrici dello scandalo e dell'iperbole, fino all'autoscioglimento dell'Internazionale situazionista nel 1972. Da Blanqui al socialismo fiabesco di Fourier, da Breton a Isidore Isou, scrittore e cineasta, fondatore dell'Internazionale lettrista, da Aragon a Guy Debord, scrittore e cineasta anche lui, fondatore dell'Internazionale situazionista, fino alla gioventù metropolitana ribelle della fine degli anni Sessanta, Gabutti narra di cospirazioni reali e illusioni rivoluzionarie, di storie personali e ardite teorie dell'arte e della società, e della loro tendenza a confondersi fino all'indistinguibilità dell'una e dell'altra. Un racconto avvincente che illumina il conflitto tra arte e potere che da più di tre secoli caratterizza le società occidentali.
EUR 12.82
Guantanamo
Narrando di un giovane arabo rinchiuso senza colpa nel campo di prigionia di Guantanamo, negli anni immediatamente successivi agli attentati dell'11 settembre, Youssef Ziedan affronta uno dei temi fondamentali del nostro tempo, in cui la lotta al terrore con il terrore finisce inevitabilmente col minare i fondamenti stessi della democrazia e della dignità dell'uomo.\r\nQuando viene bendato, incatenato e trasportato a Guantanamo, il campo di prigionia più famoso al mondo, il protagonista senza nome di questo romanzo sa già cosa lo aspetta. Sa che lo picchieranno e lo tortureranno. Anche se è innocente. La sua unica sfortuna è stata quella di trovarsi al confine fra Pakistan e Afghanistan a ultimare delle riprese per alJazeera e di esser stato «venduto» da alcuni ufficiali corrotti alle forze americane. A Guantanamo, però, lui è considerato un jihadista come tanti altri. I suoi aguzzini lo battezzano «Press», per la sua ostinazione a dirsi innocente. I detenuti, invece, «Abu Bilal», dal nome del primo muezzin del Profeta. Nonostante l'isolamento e i morsi della fame, l'uomo si affida alla preghiera ed è proprio con la preghiera che riesce a non cedere alla tristezza e alla malinconia, quando pensa alla moglie Muhaira rimasta sola a Doha; alla madre e ai fratelli che vivono in Sudan ignari della sua condizione di prigioniero; o a Nora, una ragazza di Alessandria che è stato il suo primo amore. Quando, dopo anni di privazione, gli viene paventata l'ipotesi di un rilascio, la libertà rimane comunque un miraggio: prima di andarsene dovrà affrontare una faticosa «rieducazione» con Sara, una psicologa militare. La realtà che lo aspetta, infatti, è dura da affrontare: suo padre è morto e sua moglie ora vive con un altro uomo. Se seguirà le istruzioni dei vari agenti segreti che lo controllano, un...
Il naso di Dante
«Nella visione di Giotto, in quel naso aquilino ma dolce, destinato a diventare aquilino e grifano, è forse racchiuso il mistero non di Dante, ma del suo pensiero»\r\n\r\n\r\nNel 1840, nel palazzo del Bargello di Firenze, viene riportato alla luce il ritratto giovanile di Dante dipinto da Giotto. Principale fautore della scoperta è l'inglese Seymour Kirkup, pittore, allievo e amico di William Blake, che realizzò una copia perfetta del Dante giottesco e la inviò in Inghilterra, all'esule e studioso Gabriele Rossetti, padre di Dante Gabriele Rossetti, fondatore, quest'ultimo, della Confraternita dei Preraffaelliti. L'idea principale di Gabriele Rossetti è che Dante sia un ""Fedele d'amore"", vale a dire depositario di una conoscenza superiore che si rifà alla tradizione provenzale dei trovatori, ispirata all'eresia catara. L'opera di Dante sarebbe dunque una grande allegoria che si rivolge a chi la sa comprendere. Il Poeta stesso lo suggerisce nel ix canto dell'Inferno: ""O voi ch'avete li 'ntelletti sani,/ mirate la dottrina che s'asconde/ sotto 'l velame de li versi strani"". A partire da quel momento, Dante diverrà oggetto delle più fantasiose interpretazioni: un gesuita cercherà di dimostrare che il Poeta era un occulto templare, Giovanni Pascoli dedicherà molti anni della sua vita e ben quattro volumi all'interpretazione esoterica di Dante, mentre uno stimato studioso spagnolo delle tradizioni islamiche, Miguel Asìn Palacios, dimostrerà i debiti della Divina Commedia a testi musulmani e i collegamenti alla crociata a cui partecipò Eleonora d'Aquitania, madre di Riccardo Cuor di Leone. Infine, il ritrovamento di un manoscritto dedicato alla Beatrice di Dante, riconoscerà il Sommo poeta come eretico e propugnatore di idee socialiste.
EUR 12.82
Pranzi di famiglia
Finalista al Premio Letterario Nazionale “I Sassi” di Matera 2019\r\n\r\n\r\nUna toccante e intensa saga familiare sullo sfondo di una Lisbona luminosa e conturbante. Attraverso la storia di tre fratelli in cerca di sé stessi e del proprio passato, Romana Petri si conferma scrupolosa indagatrice dei sentimenti e dei legami familiari.\r\n«Pranzi di famiglia entra nella tradizione dei romanzi che si aprono con la morte del patriarca e raccontano cosa accade quando una colonna cade giù smettendo di sorreggere quello che c'era da sorreggere e di nascondere quello che c'era da nascondere» - Nadia Terranova, Robinson\r\nA fine novembre, con il cielo di Lisbona carico di pioggia, Vasco Dos Santos chiude la sua galleria in Travessa dos Fieis de Deus sempre più tardi. Non ha alcuna voglia di tornare a casa da sua sorella Rita, divenuta ormai intrattabile. Nata deforme e, grazie al coraggio e alla tenacia della madre Maria do Ceu, «ricostruita» attraverso una lunga e dolorosa serie di operazioni, Rita è ormai costantemente in preda all'ira. La morte di sua madre, dell'unica persona capace di preservare l'armonia familiare, ha inasprito oltre ogni misura i suoi rapporti non soltanto con Vasco, ma anche con la sorella Joana, la cui bellezza è così abbagliante da risultare dolorosa, e con il padre Tiago, che anni prima, per sfuggire alla tragedia della figlia, ha abbandonato la famiglia e si è legato a Marta, una donna rancorosa che lo spinge a recidere ogni legame con il suo passato. Tuttavia, da uomo pragmatico quale è, Tiago ha trovato un modo per mantenere un, seppur fragile, contatto con i figli: la domenica, ogni domenica della sua vita, la dedica al pranzo con loro. Una cosa frettolosa, niente di troppo familiare. Un flebile omaggio alla volontà di Maria do Ceu di tenere...
Tevere controcorrente
Come nello scorrere della vita, paesaggi, incontri e voci si mescolano a formare un'intima geografia, poiché, scriveva T. S. Eliot, il fiume è dentro di noi, il mare tutt'intorno a noi.\r\n\r\n«Mondi a parte, i fiumi, che dicono le cose come stanno a chi sa sintonizzarsi con la propria solitudine o inadeguatezza, ipnotizzano come un gorgo cui consegnarsi per ritrovarsi; attraversano il contemporaneo e la vita degli uomini, eppure scorrono sotto i ponti in un loro tempo assoluto che pare non contemplare la nostra epoca o lambirla appena, distrattamente. Profeti crudeli, capaci di consegnare implacabili, indicibili e intime verità»\r\n\r\nNessun fiume al mondo ha visto scorrere tanta Storia, assistito a eventi così determinanti per i destini dell'umanità intera. Lungo le sue sponde si è generato ciò che siamo. Era un Padre, il Tevere. Addirittura un dio. Eppure è abbandonato, scartato, invisibile, come tutto quello che non è utile alla modernità.\r\nÈ un fiume sconosciuto; percorrerlo oggi, dalla foce di Ostia alle sorgenti in Romagna, è come esplorare una regione esotica, viaggiare tra le rovine d'una civiltà perduta che ha smarrito il contatto con il passato, la terra, il senso del divino. È ancora il fiume simbolo della nazione - forse dell'Occidente -, Storia fatta d'acqua, che custodisce il mito, l'identità, la bellezza e il capolavoro; ma anche via maestra da cui osservare la decadenza dell'Italia, di Roma, degli Appennini che si spopolano, dei borghi passati dal misticismo al materialismo.\r\nRisalendo alla sacra fonte, in compagnia di Enea, dei Borgia, di San Francesco e di tutte le figure che hanno segnato la biografia del Tevere, ma anche insieme a personaggi di oggi dal fascino romanzesco, Marzio G. Mian fa confluire nella narrazione altri corsi d'acqua che attraversano territori lontani.
EUR 13.78