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Di versi diversi
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L' apparire del bene. Metafisica e persona in Antonio Pérez S. J. (1599-1649)
La Scolastica gesuitica è oggetto da qualche tempo di una certa attenzione, soprattutto per i suoi legami con la filosofia moderna. Tuttavia, essa merita di essere approfondita nella sua ricchezza anche di per sé. Il presente studio affronta la questione del rapporto tra metafisica e persona nel pensiero di Antonio Pérez S.J. (1599-1649), a partire dai testi editi e manoscritti. Il nucleo della riflessione del gesuita ruota intorno al legame inscindibile tra ente reale, sostanza e persona. La tradizione aristotelica viene, così, rivisitata attraverso l'interiorità di matrice agostiniana - che fa dell'io il nucleo centrale della metafisica -, ma senza rinunciare a un sapere che trovi un solido fondamento nei primi principi dell'essere. Ne emerge la figura di un pensatore originale che anticipa temi decisivi per la filosofia successiva, quali l'intenzionalità e il superamento del dualismo gnoseologico; il rapporto tra sostanza e soggetto; la trascendentalità dell'io e la prova ontologica dell'esistenza di Dio.
EUR 17.10
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Aristotele teorico dello spettacolo
Gli studi sullo spettacolo antico sono stati per lungo tempo prigionieri di alcuni nessi storiografici a aprioristici che ne hanno marcato una sorta di ritardo rispetto alle altre civiltà teatrali considerate fondanti dai nostri canoni culturali. Per un verso hanno pagato una ineguagliabile resistenza delle ipotesi di studio di marca testo-centrica, dall'altro, a questa prima ipotesi, si è aggiunto il luogo comune che il teatro antico sarebbe connotato da una insanabile mancanza documentale. Da decenni tuttavia la storia del teatro si è costituita come una disciplina ce non intende restituire una ricostruzione di una serie continua di spettacoli ma cerca di rivedere di volta in volta la definizione di una categoria, di tutte le sue pratiche e dei suoi saperi nei diversi contesti della storia. Tale nozione, il teatro, non è un'idea pre-ordinata, ma una categoria fluida, i cui connotati variano e si ridefiniscono di continuo. Questo studio intende mostrare alcuni specifici caratteri dell'idea teatrale dei greci a partire da un'analisi stringente del pensiero teatrologico di Aristotele. Ripartendo da tale figura, da sempre considerata centrale nella definizione dell'estetica teatrale, il libro offre uno sguardo diffuso sulle premesse e i precedenti teorici dello stagirita e quindi sui connotati della cultura e della civiltà teatrale greca tra V e IV secolo a.C. Pur impegnato in un'analisi accurata dei testi e delle fonti, il saggio mantiene costantemente vivo l'occhio verso le strategie di analisi della nuova teatrologia, proponendosi al contempo al pubblico degli antichisti e degli storici del teatro.
EUR 21.85
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Opere teatrali. Vol. 2: Batechio.
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Archivio di etnografia (2017). Vol. 1-2
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Goodbye Murat. La tradizione del moderno nella Bari di Giuseppe Gimma
Quanto la geometria di una città nuova ha saputo sopravvivere alle trasformazioni? Bari coltiva una mitologia del centro storico ottocentesco, il cosiddetto Murattiano, E se ogni mitologia ha bisogno di racconti efferati, quello di Bari si chiama "boom edilizio". In realtà la degenerazione del borgo murattiano è precoce e le prime sopraelevazioni sono autorizzate già alla fine dell'Ottocento: il rifiuto dello stile neoclassico e le manifestazioni dell'eclettismo sono però considerati paradossalmente nell'immaginario collettivo l'espressione de medesimo, originario progetto. I rari esempi di architettura di qualità realizzati nella seconda metà del Novecento sono invece ignorati da qualsiasi azione di tutela. Eppure a essi si guarda oggi come modelli per realizzare una città che abbia il coraggio della contemporaneità. Con quattro autentiche "interviste impossibili" a Bruno Zevi, Vittorio Chiaia, Michele Cifarelli e Vittore Fiore sul tema del centro storico e del vincolo paesaggistico. Prefazione di Mauro Galantino.
EUR 11.40
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Realitas obiectiva. Elaborazione e genesi di un concetto
L'invenzione del concetto di realitas obiectiva è da sempre associata al nome di René Descartes. Integrando questa nozione nella prima prova dell'esistenza di Dio elaborata nelle sue Meditationes de prima philosophia, Descartes avrebbe sancito, secondo un'opinione assai diffusa, l'irruzione del vocabolario della realitas nel quadro della metafisica moderna. Così inteso, nella prospettiva dell'interpretazione ordinaria, il gesto cartesiano sarebbe dunque inaugurale. Per quanto affascinante, questa lettura non appare tuttavia sufficientemente fondata. Quando Descartes si serve per la prima volta della nozione di realitas obiectiva, quest'ultima poteva già vantare una storia plurisecolare - una storia che, pur caratterizzata da importanti mediazioni, riconduce a Duns Scoto e ai principali rappresentanti del cosiddetto scotismo formalista. L'indagine qui condotta intende dar conto di questa storia ancora non adeguatamente indagata. Attraverso una disamina del vocabolario scotista, il volume si propone di riscostruire una genealogia della nozione di realitas obiectiva che permetta di individuare, prima e a prescindere da Descartes, il contesto teorico entro il quale essa è stata effettivamente elaborata.
EUR 20.90
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Raccontami una storia. Fiabe e racconti di Locorotondo
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Cinque continenti del teatro. Fatti e leggende della cultura materiale dell'attore
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La commedia italiana. Tradizione e storia
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Quando le stelle caddero nel fiume
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Shakespeare all'opera. Riscritture e allestimenti di «Romeo e Giulietta»
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale di studi Shakespeare all'Opera. "Romeo e Giulietta" e "Il mercante di Venezia": riscritture e allestimenti (Fondazione Giorgio Cini, 23-24 aprile 2018), relativo alle principali intonazioni operistiche di Romeo & Juliet, con escursioni mirate anche nel campo della musica strumentale. Il convegno ha visto la partecipazione di musicologi, storici del teatro e drammaturghi, i quali hanno analizzato testi e contesti in cui si sono sviluppate le rappresentazioni in musica di un capolavoro fra i più noti di ogni tempo, che, soprattutto dal XVIII secolo a oggi, ha incendiato la fantasia di numerosi librettisti e compositori (trentadue opere complessivamente, dal 1773 al 1991). È questo il primo libro a più voci in cui si affrontano con una certa ampiezza diversi adattamenti di un solo capolavoro, che ha lasciato traccia in ogni tempo e ogni epoca e in tutte le arti, compreso il cinema - dalla classica pellicola di Zeffi relli (1968) alla rielaborazione in chiave moderna William Shakespeare's Romeo + Juliet di Baz Luhrmann (1996) -, e che come mito vive e vivrà sempre nuove avventure.
EUR 19.00
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Il teatro di Dario Fo. Tra contaminazione e reinvenzione: spunti e riflessioni
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Dialoghi. Sette percorsi narrativi
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Gysbreght van Aemstel
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Punti di fuga. Ediz. illustrata
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La corsa dei contrari. Antropologia teatrale
Elaborando ulteriormente le esperienze e gli orizzonti teorici inaugurati dall'Odin Teatret, nel 1979 Barba fonda l'International School of Theatre Anthropology (ISTA), un laboratorio itinerante di studi comparati sui princìpi della tecnica dell'attore, dando il nome di antropologia teatrale a questo campo di studi. La riflessione iniziata nel 1964, quando Barba si era recato in India a studiare il teatro Kathakali, ne "La corsa dei contrari" (1981) si sviluppa e articola in tre saggi che qui riproponiamo in una nuova edizione. Nel primo, partendo dall'esperienza dell'Odin Teatret, l'autore indaga sulla natura della trasformazione delle funzioni sociali implicate dal nuovo teatro di gruppo. Il secondo verte sulla formazione dell'attore. Il terzo e ultimo saggio risponde a un quesito: «In quali direzioni può orientarsi un attore occidentale per costruire le basi materiali della sua arte?». Qui Barba riprende tutte le fila del suo discorso per mettere a fuoco quelle «precise e utili regole pratiche» che, affinate da pratiche antiche, acquistano l'autorità di vere e proprie leggi del comportamento. Introduzione di Francesco Cappa.
EUR 13.30
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Storie di tenebre nella storia di Puglia
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Bene in cucina. Nicola Savarese intervista Carmelo Bene
"Gennaio 1997: Carmelo Bene e Nicola Savarese sono a Otranto per un'intervista sul teatro scandita in tre giornate. Ventidue anni più tardi questo libro presenta la trascrizione di quegli incontri, sino a oggi rimasta inedita, aggiungendo nuova testimonianza sul celebre attore salentino. Del teatro di Bene Savarese mirava a indagare quelle specifiche componenti a cui egli aveva già rivolto le proprie attenzioni in altri contesti e riguardo ad altre civiltà teatrali: le parti interne, 'segrete', dell'arte attoriale, soggiacenti e precedenti all'atto performativo. Della «folgorante amicizia» fra i due, l'intervista conserva l'immediatezza di un confronto che fu vivo e confidente e le cui parole possiedono ancora oggi un valore particolare, innanzi tutto umano: parole in libertà, pronunciate nella propria casa, alla presenza di un amico." (dall'introduzione di Leonardo Mancini)
EUR 13.30
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Matteo contro lo spettro autistico
Perché un fumetto su un tema così delicato come l'autismo? Perché è un modo immediato ed efficace di far conoscere questa sindrome, soprattutto tra i più giovani, senza rendere noioso o pesante l'argomento, ma nello stesso tempo rispettando questa condizione di vita. Ci sono forme di autismo gravi e meno gravi. Su ciascuna incombe lo "spettro autistico" o disturbo pervasivo dello sviluppo (DSG) ovvero Pervasive Developmental Disordes (PDD). L'associazione col termine medico è immediata, e così è nato questo personaggio mostruoso, che dapprima fa paura, terrorizza il piccolo Matteo, lo limita nelle sue attività, nelle sue scelte con delle campane limitatrici; ma poi pian piano Matteo prende coraggio e reagisce: tutte le volte che lo fa lo "spettro" si riduce, perde forza, e infine diventa un ragazzino anche lui. La forza di Matteo è l'aiuto dei suoi genitori che lo spronano, e lo incoraggiano a superare e a vincere gli ostacoli migliorano la sua fiducia, la sua intelligenza. Non sconfiggeranno mai del tutto lo "spettro autistico" ma lo indeboliranno, lo renderanno più innocuo. Il messaggio finale è che un ragazzo autistico possiede tante virtù e qualità nascoste; sta a noi scoprirle, tirarle fuori, migliorando la sua condizione con varie attività. Ma soprattutto, ciò che può aiutarci in tutto questo è la forza dell'amore, che genera speranza. Età di lettura: da 7 anni.
EUR 11.40