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Stoa, ellenismo e catastrofe tedesca
Anche la Stoa dovette fare i conti con la Shoah. Avvenne quando la grande opera di Max Pohlenz approdò dopo la guerra all'attenzione internazionale. La filosofia stoica vi era descritta come incrocio tra pensiero greco e sostrato semitico, in un fitto dialogo tra filologia e teologia, ma con rozze distinzioni razziali che piombavano in piena persecuzione nazista. A questa lettura si oppose per tempo Eduard Schwartz, rileggendo in senso politico l'orientalismo degli Stoici e misurando il rapporto tra grecità e semitismo sul conflitto franco-tedesco per Strasburgo e l'Alsazia-Lorena. Sullo sfondo delle due guerre mondiali lo studio della Stoa si apre dunque a un articolato processo di attualizzazione che questo libro descrive rendendo pubbliche per la prima volta pagine inedite dei due illustri filologi: il rapporto tra ellenismo e semitismo come tra germanesimo e protestantesimo, l'analogia tra la caduta del Reich e l'affermazione di Roma su Atene, l'orgoglioso ma nostalgico parallelo tra la grande scienza ellenistica e la moderna università tedesca.
EUR 15.20
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Il prisma della natura umana. Giansenio interprete di Agostino
Cornelio Giansenio (1585-1638), professore di teologia a Lovanio e poi vescovo di Ypres, si propone di restaurare l'autentica dottrina di Agostino d'Ippona nell'età della Controriforma. La sua opera più celebre s'intitola appunto Augustinus, in cui egli attua un ripensamento e una nuova contestualizzazione dell'opus agostiniano. Quest'opera costituisce un monumentale affresco sulla concezione della natura umana, della libertà e della grazia divina. Le riflessioni ivi contenute hanno avuto grandissima eco in tutta l'età moderna sino ai nostri giorni, in molti campi del sapere. Esse hanno anche ispirato il movimento noto come "giansenismo" che, radicalizzando le posizioni "gianseniane", avrebbe diffuso e consegnato alla posterità un'interpretazione erronea della dottrina di Agostino. L'Augustinus si articola in tre tomi: il I tomo ricostruisce la storia del pelagianesimo; il II tomo ha per oggetto la condizione di grazia del primo uomo e degli angeli (o natura integra), la natura decaduta e il concetto di natura pura; il III tomo tratta infine le diverse forme della grazia, del libero arbitrio e del suo rapporto con la grazia, della predestinazione e della dannazione. In questo volume corredato da una prefazione di Danilo Zardin e da una corposa Introduzione della curatrice - è offerta un'antologia del II tomo, allo scopo di mettere a fuoco alcuni snodi fondamentali che riguardano la condizione della natura di Adamo ante peccatum, post peccatum e sub gratia.
EUR 20.90
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I movimenti dell'anima. François Delsarte fra teatro e danza
Maestro di attori e cantanti, cantante lui stesso per un breve periodo, musicista ed estetologo francese, François Delsarte (1811-1871) sino a qualche decennio addietro è stato assai poco oggetto di analisi da parte degli studiosi. Le sue teorie sono tuttavia state tramandate oralmente da lui stesso e dagli allievi, venendo accolte, pur con modifiche e varianti, da artisti del teatro e della danza, per alcuni dei quali, per lo più gravitanti nell'ambito dell'avanguardia storica, è diventato una sorta di nume tutelare. In occasione del bicentenario della nascita si è deciso di dedicare un convegno al maestro francese, di cui in questo volume si pubblicano gli Atti; un convegno che fosse soprattutto una ricognizione dei contesti (artistici, recitativi, musicali, filosofici, sociali, fisiognomici) entro cui il suo pensiero si è esplicato, nonché dell'influenza da lui esercitata su talune figure di rilievo, delle consonanze più o meno consapevoli con alcuni artisti o delle diverse letture che del suo magistero sono state date nel corso del tempo (Morelli, Volkonskij, Copeau, Schlemmer, St. Denis, Shawn, Libonati). Ne è uscito un quadro quanto mai interessante, in cui la figura di Delsarte risulta centrale non solo, come è noto da tempo, nella storia del teatro, della danza e del canto in America e in Francia, ma di un certo peso anche in paesi come la Russia e persino l'India.
EUR 15.20
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La colpa del coltello
"Sotto il guasto viene l'aggiusto": è la rassegnata, quanto efficace, filosofia di vita adottata da un popolino abituato a trarre vantaggio anche dalla cattiva sorte. Come avviene agli orfani di famiglie povere di una città del Sud, accolti, e "felicemente reclusi", in un istituto che si assume il ruolo di risollevare il loro destino, di migliorarlo rispetto alle aspettative del loro ceto. Nelle vicende di una scolaresca chiusa in collegio si riverberano le dinamiche psicologiche e sociali di una società emarginata, ancora in grave ritardo rispetto al boom economico che si appresta ad avvolgere l'Italia. Nel racconto di Giacomo Annibaldis, la memoria ritesse la vita di bambini sfortunati, i "figli dei morti", ai quali tuttavia sarà offerta una chance rispetto ai loro compagni e parenti: storia di un'infanzia del tutto inusuale, intrecciata con l'ordito di una cultura mediterranea dai riverberi arcaici.
EUR 13.30
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Lupi e cani randagi
Per unità di tempo, luogo e azione - una storia metropolitana di amore e morte lunga tre giorni e tre notti in una Roma sventrata dalle acque - "Lupi e cani randagi" è una tragedia classica. Per il linguaggio è un hard boiled. Duro e travolgente, tenero e struggente. Ne ha tutti gli stilemi, e li ha per farli tutti a pezzi. Dall'impianto drammatico alla lingua, dai personaggi agli ingredienti di genere. Ideologia zero. Biografia auto-assolutoria zero. È il primo autentico romanzo sul terrorismo e gli anni '70. Implacabile, demolisce ogni steccato e trascina dietro le quinte, al fondo degli eventi, al cuore degli uomini e delle donne che fecero quegli anni. Apre anche uno squarcio sul nostro desolato presente, sulla decomposizione irreversibile della modernità. Narra infine del Male all'origine certa delle cose narrate; dei Sette vizi capitali, senza trascurarne nemmeno uno. E di come, forse, si possa incontrare l'unica salvezza perfino lì. Tre possibili chiavi di lettura, tre giochi narrativi che si incrociano senza ledere le proprie valenze: una trama avvincente da romanzo vero; il '68, la Rivoluzione e il dopo raccontati a quelli che c'erano e a coloro che li hanno solo sentiti dire; l'inferno andata e ritorno.
EUR 15.68
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Le parole e la vita
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Domesticating Ibsen for Italy. Enrico and Icilio Polese's Ibsen Campaign
Perché gli amanti del teatro italiani non smettono di ridere quando i personaggi di Henrik Ibsen parlano dell'"anatra selvatica"? Perché "Ghosts" (Fantasmi?) divenne il più grande successo di Ibsen sul palcoscenico italiano, differentemente da come veniva recepito altrove in Europa? Che tipo di sfide i traduttori e mediatori di Ibsen affrontano in Italia e come ha reagito il pubblico locale a questo nuovo dramma proveniente dal Nord? "Addomesticare Ibsen per l'Italia" affronta queste questioni e indaga le trasformazioni radicali che hanno subito i testi di Ibsen quando furono introdotti in Italia. "Addomesticare Ibsen per l'Italia" si concentra sulla "campagna di Ibsen" condotta tra il 1891 e il 1894 dagli agenti teatrali Enrico e Icilio Polese, che hanno tradotto e introdotto otto opere teatrali di Ibsen sul palcoscenico italiano. Sulla base di approfondite ricerche d'archivio e analisi testuale delle traduzioni, questo libro documenta come il Polese abbia contribuito alla canonizzazione di Ibsen modellando e commercializzando un nuovo Ibsen "italiano".
EUR 19.00
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Il Volto ritrovato. I tratti inconfondibili di Cristo
Nella tradizione iconografica occidentale il Volto di Cristo, dopo i primi due secoli di cristianesimo e fino al Rinascimento, è sempre rappresentato con tratti ben riconoscibili, cosa che invece non è accaduta ad esempio per la Vergine. Questo fatto sembra avere un nesso con le cosiddette "acheropite", cioè le immagini del Volto di Cristo che la tradizione tramanda come non dipinte da mano umana. Immagini in cui Gesù stesso avrebbe consegnato agli uomini le fattezze del suo Volto: in Oriente il mandylion, un panno sul quale Egli avrebbe impresso la sua immagine rispondendo al desiderio di Abgar re di Edessa; in Occidente il velo con cui Veronica avrebbe asciugato il volto di Gesù sulla via del Calvario. Fonti letterarie e storiche ricordano un altro ritratto su stoffa, più antico di questi, che riceve il nome dalla città della Cappadocia in cui apparve: Kamoulianai, Camulia. La tradizione che circonda queste tre immagini coincide in modo sorprendente con quella che avvolge il Volto di Manoppello (Pescara), anch'esso su velo e realizzato con una tecnica esecutiva che, nonostante le indagini che di recente sono state tentate, non è stata ancora scientificamente spiegata. Il volume (catalogo di una mostra del Meeting di Rimini 2013) illustra la vicenda di queste quattro immagini, del loro misterioso apparire e scomparire nel tempo e della fortuna che ebbero nel corso dei secoli.
EUR 11.25
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Bricks to build a teaterlaboratorium. Odin Teatret and Chr. Ludvigsen
La vicenda dell'Odin Teatret, nascente gruppo norvegese capitanato dall'italiano Eugenio Barba, che, nel 1966, si stabilisce nella cittadina danese di Holstebro, non è solo di per sé significativa. Infatti, dimostra che l'Odin, con l'aiuto di collaboratori come lo storico del teatro Chr. Ludvigsen, è stato in grado d'imporre una visione culturale d'avanguardia, al di là degli spettacoli, anche su quel piano legislativo che di norma fissa determinanti categorie di un periodo e di una cultura. Il successo di questa formazione è chiaramente conseguenza della sua intraprendenza, ma soprattutto della capacità strategica di costituire alleanze complesse ed efficaci. Da questo punto di vista, il rapporto fra l'Odin Teatret e Chr. Ludvigsen appare cruciale nella storia del gruppo di Eugenio Barba ed è divenuto il tramite per affermare il riconoscimento di uno scatto epocale dalla nozione di sperimentazione scenica a quella di teatro laboratorio.
EUR 11.40
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L' angelo malato. Poesia e salute mentale nel Novecento italiano
Il binomio poesia/salute mentale designa da tempo un complesso ordine di connessioni: da qui l'idea di un confronto a più voci fra saperi diversi. Lo sguardo sulla realtà della clinica, più che un'indebita incursione nei territori delle neuroscienze, è qui un disegno di verifica discreta sull'interazione fra alcune forme alte della creazione poetica e le particolari condizioni del disagio mentale, a partire da un dato macroscopico: la natura sfuggente e magmatica di tali relazioni. Di là dalla teoria (assai diffusa nelle neuroscienze) della connessione genetica fra creatività e malattia mentale, conta la verifica in re, ossia interrogare le forme originali, i linguaggi dell'esperienza poetica come la sede naturale di quelle relazioni. Oggetto d'analisi sono alcune figure di primo piano del Novecento (Campana, Saba, Montale, Rosselli, Merini), testimoni non passivi di una difficile transizione e del conflitto con l'originaria diffidenza della tradizione accademica italiana verso le svolte conoscitive prodotte nel primo Novecento dai saperi del disagio mentale. Interventi di: Antonia Acciani, Franco Contorbia, Stefano Giovannuzzi, Raffaele Girardi, Anna Maria Mossa, Ferdinando Pappalardo, Mario Sechi, Orlando Todarello, Natàlia Vacante.
EUR 14.25
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I pilastri della società
"Le colonne della società", opera che Henrik Ibsen pubblica nell'ottobre del 1877, inaugura il grande ciclo dei suoi drammi borghesi, e, non a caso, per tecnica e per temi, lascerà una profonda impressione sia sul pubblico sia sugli intellettuali e gli artisti del tempo. Al di là di questo contingente successo, "Le colonne della società" è un grande e complesso dramma sul tema dell'ipocrisia sociale (davvero degno del Tartufo di Molière) e dell'onestà pubblica, tutt'altro che risolto in semplici termini moralistici o positivisticamente ottimistici, ma pregno d'implicazioni dostoevskiane, che illuminano la complessità dell'essere umano e la lotta fra il bene e il male che agita la coscienza di ognuno. La presente traduzione di Franco Perrelli, dall'originale norvegese, è stata utilizzata dalla messinscena di Gabriele Lavia, prodotta dal Teatro di Roma, nella stagione 2013-2014.
EUR 11.40
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Teatri di figura. La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione
Il cantante lirico è un attore: constatazione apparentemente ovvia, eppure spesso rimossa o contraddetta dall'immagine a lungo diffusa e radicata non solo nel pubblico dei melomani, ma nei cantanti stessi, dell'interprete d'opera come puro virtuoso della voce, come strumento canoro atteso alla prova “acrobatica” del do di petto o della nota sovracuta. A partire dagli interventi esposti da registi, musicologi, storici del teatro e storici del cinema in occasione di un convegno svoltosi a Verona nel novembre 2013, è nato un vivace dibattito di ampio respiro a cui abbiamo voluto dare spazio in questo libro, per offrire un'articolata riflessione sulla figura del cantante-attore. In particolare, attraverso il percorso delineato dagli interventi qui selezionati, ci si propone di riconoscere e riscoprire “l'attorialità” del cantante dalle origini del melodramma fino ai giorni nostri nelle sue specifiche modalità e problematiche.
EUR 18.05
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Tre film da Les grandes Maulnes
Le Grand Meaulnes di Alain-Fournier, pubblicato nel 1913, è un roman-mythe o - com'è stato scritto - «il più grande romanzo sull'adolescenza della letteratura europea». Nonostante ciò (o forse proprio per questo), ha trovato solo con estrema difficoltà, molto tardi e problematicamente, la strada degli schermi, pur avendo tentato grandissimi registi e, tra loro, Luchino Visconti. \r\nQuesto studio analizza il cosmo spirituale di Alain-Fournier e de Le Grand Meaulnes in relazione ai due film francesi che sono stati dedicati al romanzo, nel 1967, da Jean-Gabriel Albicocco e, nel 2006, da Jean-Daniel Verhaeghe. Pregno di un esuberante spirito barocco e sperimentale il primo, girato con la supervisione della sorella dello scrittore; più realistico e di ambizioni pasoliniane il secondo, ambedue, tuttavia, si sono ritrovati al centro di polemiche e di animate discussioni sul rapporto fra cinema e letteratura. \r\nIl libro si sofferma, infine, su un Meaulnes italiano, Amici per la pelle del 1955, che Franco Rossi ha tratto esplicitamente, ma liberamente, da motivi del carteggio e del romanzo di Alain-Fournier e che è stato il primo film per ragazzi prodotto in Italia nel dopoguerra. Si tratta di un capolavoro di finezza psicologica ed espressiva sul tema - caro all'autore de Le Grand Meaulnes - dell'amicizia profonda fra adolescenti, che, al suo apparire, non ha mancato anch'esso di suscitare un ampio dibattito, ricco d'implicazioni estetiche e letterarie.
EUR 12.35
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Il due nell'uno
Dipendenza e senso di sé; il mangiare, l'amare e il pensare nella costituzione e nella percezione della vita; gradimento e rifiuto delle cose in quanto misure emotive dell'essere al mondo; gli altri negli incontri e nelle relazioni; gli esclusi e i dimenticati, l'umanità offesa. Questi i temi principali affrontati nel volume in una prospettiva di analisi aperta ai diversi e contrastanti aspetti della realtà e rivolta, anche, a segnalare l'incidenza del caso nel divenire delle decisioni e delle azioni e il carattere incerto e mutevole della verità.
EUR 13.30
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Al fondo del nulla, il soffio della vita. Tolstoj, Pasternak, Grossman
"Tutto cospira a tacere di noi, un po' come si tace un'onta, forse, un po' come si tace una speranza ineffabile" (Rilke). Perché parlare del nichilismo? Con il non senso abbiamo imparato a convivere: ha dismesso la sua apparenza tragica, si è fatto dimenticanza, refrain dialettico. Si può vivere, amare, morire in una società in cui la cultura dominante sia segnata dal nichilismo, ma non si può sperare perché per sperare è necessario essere autocoscienti, liberi: un io. Il tema delle conversazioni qui trascritte è il nostro io, di cui tutto cospira a tacere, quasi il suo esserci fosse un'onta da nascondere; un'onta che si rovescia, però, a volte, come la luce in certe pozzanghere, in speranza. In questo rovesciamento - come emerge nei capolavori di Tolstoj, Pasternak, Grossman - sta il paradosso che è avvenuto nello spirito russo. La tragedia del nostro tempo è l'oblio della coscienza che nella Russia del Novecento si è rivelata, però, proprio attraverso la catastrofe e la perdita di sé, occasione per la scoperta di un'ineffabile speranza.
EUR 11.40
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Teatro e teatralità a Genova e in Liguria. Vol. 3
Dopo due uscite, rispettivamente nel 2009 e nel 2012, il progetto di creare un panorama organico di tutto quanto riguarda la dimensione dello spettacolo nell'area ligure e nell'arco temporale che va dal Medioevo al XX secolo, criticamente aggiornato e scientificamente fondato, si sviluppa ulteriormente con una terza raccolta di saggi. \r\nL'intendimento comune non è ricondurre i vari contributi alla misura di una cultura localistica o di una erudizione pedante, ma raccordare eventi, attività e protagonisti di questa vicenda di lungo periodo a una dimensione nazionale e, ove necessario, internazionale. \r\nIl nuovo volume propone una raggiera ampia di interessi: dalla figura di Isabella “comica” dei Gelosi portata in scena da Vito Pandolfi al letterato Francesco Fulvio Frugoni, che intreccia gusto barocco e influenze del teatro spagnolo in alcuni testi forse troppo trascurati; dal Libro dell'Impresa del Teatro Sant'Agosti-no, che nel 1826 ci introduce all'interno di una importante macchina produttiva e organizzativa, alla militanza risorgimentale di un “poeta di compagnia” come Paolo Giacometti; dai tentativi di riforma dello scenografo Pipein Gamba nella gestione degli allestimenti del Carlo Felice alle rivisitazioni di alcune icone della cultura borghese attraverso un dittico di “eccentriche” regie di Aldo Trionfo; da una scrittrice come Elena Bono, che fa del palcoscenico un luogo di interrogazione etica e spirituale, a un autore come Gian Piero Alloisio, che prosegue e innova il lavoro di Giorgio Gaber nello spazio di giunzione fra teatro e canzone.
EUR 15.20
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I fili della storia. Incontri letture avvenimenti
Viaggiare nei paesaggi sconfinati della storia e della cultura del mondo moderno è una avventura piena di sorprese inaspettate. Si può credere di conoscere già molte cose, ma ancora di più sono quelle da riscoprire, o che si possono guardare in una luce diversa. Per fare questo, occorre una bussola per cominciare a orientarsi. I fili della storia propongono dei sentieri da percorrere e invitano a sostare su alcuni punti fermi di passaggio. Aiutano a mettere a fuoco l'impianto della società, che continua a cambiare, nel tempo, la sua fisionomia. Descrivono il ruolo e gli ideali delle istituzioni del potere. Più ancora, fanno incontrare con gli uomini che hanno animato la vita dell'Occidente degli ultimi secoli, mostrando tutta la ricchezza delle loro attese, dei loro bisogni e delle loro speranze: un destino da costruire, una fede religiosa a cui appoggiarsi, la dialettica con altre visioni della vita alternative, una concezione di sé e del valore della realtà che si è tradotta in arte, in bellezza, in capacità di iniziativa e impegno operoso per fare del mondo uno spazio da rendere sempre più abitabile, anche passando attraverso lotte, perdite e conflitti.
EUR 14.25
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Teatro. Solitudine, mestiere, rivolta
Nuova edizione, con materiali inediti, a oltre cinquant'anni dalla fondazione dell'Odin Teatret. Preparando undici anni dopo una nuova edizione di "Aldilà delle isole galleggianti", Eugenio Barba ha cominciato a eliminare materiali per sostituirli con nuovi scritti e aggiungervi altri pezzi ritrovati, finché un giorno s'è accorto di avere tra le mani un nuovo libro che rivisita la storia sua e del suo gruppo: il riepilogo appassionato di una vita in teatro e nel teatro della vita, concepito come un viaggio nel mondo per cercarne la necessità. Non a caso questo volume si chiama "Teatro" e ha per sottotitolo "solitudine, mestiere e rivolta". È allo stesso tempo una zigzagante autobiografia, una storia pluridecennale della scena e dell'uomo al difuori della scena, un manuale di lavoro e uno studio sulla dialettica di gruppo, pieno di folgoranti visioni creative. Barba, da cinquant'anni regista, teorico e animatore dell'Odin Teatret, ripercorre qui le tappe fondamentali della sua pratica teatrale: la frattura originaria con la tradizione, l'importanza del laboratorio e del training, i viaggi e i baratti nel Sud del mondo, il Terzo Teatro come ricerca di senso oltre ogni etichetta, la testimonianza dei maestri, rivoluzionari della scena o apprendisti della vita, la trasmissione dell'eredità.
EUR 20.90
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Lumen medium. Enrico di Gand e il dibattito sullo statuto scientifico della teologia
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Storia di un'anima carnale. Charles Peguy a cento anni dalla morte