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La tomba del tessitore
Solo in Irlanda può venir concepito e può nascere un libro come questo, dove il cimitero sembra un altro paesello accanto a quello dei vivi, in cui ad un certo punto si fa trasloco. E non si deve sbagliare tomba, perché sarebbe come andare a vivere in casa d'altri. Quando la vedova del tessitore Mortimer Hehir, per non sbagliare, interpella le massime autorità in fatto di tombe, cioè i più vecchi abitanti del posto, sembra che però non abbiano le idee molto chiare; perché quanto più si è vicini e direttamente interessati al trasloco, tanto più la mente si fa storta, fantasticante e bislacca.
EUR 11.40
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L' appuntamento mancato. Il giovane Heidegger e i sentieri interrotti della democrazia
Si può parlare della questione filosofico-politica in Heidegger prescindendo dal suo coinvolgimento con il nazismo? Questo volume intende sostenere che ciò non soltanto è possibile ma che nei corsi universitari del primo periodo friburghese sono addirittura rinvenibili tracce importanti - e ancora inesplorate - di un pensiero della democrazia. Resta il fatto, però, che Heidegger non ne tematizza mai in modo esplicito la portata filosofica. Si tratta di una semplice svista, dovuta a una mancanza di interesse politico da parte del giovane e già brillante docente dell'Università di Friburgo? O non sarà il caso di riconoscervi i primi sintomi di un malessere più profondo del suo pensiero, incapace di reggere la coabitazione di due opposte tendenze nei confronti del politico? Prima ancora ch'egli stesso ne adotti la formulazione, si possono cogliere qui le premesse del primo "sentiero interrotto" della sua opera, che renderà per l'intero filosofare di Heidegger quello con la democrazia un appuntamento mancato.
EUR 20.90
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Kafka. Ibridismi, multilinguismo, trasposizioni, trasgressioni
L'opera di Kafka trascina il lettore in uno smarrimento inquietante. Mille voci insistono nella sua scrittura divisa tra diverse lingue, diversi discorsi, diverse culture. Per avvicinare lo scrittore praghese è indispensabile tener conto di un movimento dispersivo che segna tutto il suo scrivere, il transito culturale verso un altrove che ne costituisce il presupposto e che lo rende così attuale nell'era della globalizzazione. Questo volume avvicina Kafka partendo da diverse prospettive segnate dall'incrocio di saperi, linguaggi, sistemi simbolici differenti, per coglierne le feconde contaminazioni. Del resto proprio l'attenzione per le sovrapposizioni e le inedite miscele culturali ha portato a porre decisamente l'accento, nelle attuali scienze della cultura, sulle trasgressioni creative, le ibridazioni tra le lingue, le arti, i media, i territori culturali. A queste varie figure dello sconfinamento vogliono rivolgersi le presenti pagine, intrecciando contributi di studiosi di diverse discipline, ma anche di due rappresentanti del teatro italiano che con Kafka si sono misurati, Luigi Lo Cascio e Moni Ovadia.
EUR 25.65
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Emil Lask. Il pathos della forma
Prima monografia completa sul pensiero di Emil Lask (1875-1915), il volume assolve sia il compito di una doviziosa ricostruzione storico-filosofica sia quello di un esame attento del patrimonio concettuale in gioco nel primo scorcio del Novecento tedesco. Allievo di Windelband e Rickert, maestro di Heidegger e Lukács, di Plessner e Szilasi, interlocutore di Husserl, Weber e Jaspers, lettore di Kant e Platone, di Plotino e Nietzsche, Emil Lask rappresentò per la sua vicenda biografica interrotta dalla Grande Guerra e per l'acutezza del suo pensiero l'esempio per un'intera generazione ed il tentativo incompiuto di rimontare all'originarietà della decisione filosofica. Raccogliendo un ambito tematico delimitato dal diritto e dalla dottrina della scienza, dalla logica formale e dalla teoria trascendentale degli oggetti, dall'ontologia e dalla semiotica, questa monografia giunge ad un ripensamento profondo della storia del trascendentale moderno come ultimo brano della storia della metafisica, in cui la domanda circa la misura acquisisce un ruolo decisivo.
EUR 36.10
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Conservazione dell'avvenire. Il progetto oltre gli abusi di identità e memoria
In questo pamphlet di Luca Zevi, progettista del Museo nazionale della Shoah di Roma, si indagano itinerari di ricerca alternativi al modello di sviluppo dominante nell'habitat contemporaneo, caratterizzato da un lato dalla "megalopolizzazione" del pianeta, dall'altro dalla riduzione dei compiti dell'architettura a "performances virtuosistiche". Gli spunti alternativi a tali tendenze emergono da una rilettura della tradizione ebraica, dalla quale traspaiono un rapporto profondo ma non feticistico con il passato, le potenzialità di un'organizzazione policentrica del territorio e la ricchezza di un approccio progettuale fondato sulle esigenze d'uso. In questa luce vengono analizzate le politiche anti-megalopolitane del regime comunista cinese, il fallimento di alcune esperienze post e neo-coloniali nel Vicino Oriente, la Città Bianca di Tel Aviv come preziosa declinazione mediterranea del movimento moderno in architettura. Si illustra inoltre il risveglio, sulle ceneri delle grandi ideologie del Ventesimo secolo, di identità e memorie che, lungi dal tendere a una società integrata e polifonica, arricchita dalle molte vicende individuali e collettive, lascia affiorare ovunque ricostruzioni vittimistiche delle singole storie, con le conseguenti rivendicazioni di stampo fondamentalistico.
EUR 15.20
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Norwegian talks. L'architettura di Kunt Hjeltnes, Carlo-Viggo Holmebakk e Jensen & Skodvin
Il volume presenta per la prima volta in Italia il lavoro di tre studi di architettura norvegesi: Knut Hjeltnes, Carl-Viggo Hølmebakk e Jensen&Skodvin, ancora poco noti in Italia ma tutti eredi, in modo diverso, della lezione di Sverre Fehn, il grande maestro recentemente scomparso. I tre studi di architettura, tutti con alle spalle una carriera piuttosto consolidata, sfruttano al meglio le difficili condizioni ambientali del loro paese, coperto dai ghiacci per lunghi mesi, dando vita ad architetture site specific, vale a dire accomunate dallo speciale genius loci norvegese. Ivo Pannaggi, pittore di formazione e poi architetto attivo per oltre un trentennio a Oslo, aveva già individuato molti anni or sono questo carattere peculiare nella "luce siderale che sviluppa i solidi in una successione di superfici piane, senza ombre e senza chiaroscuro, come nel più ortodosso dei quadri cubisti".
EUR 24.70
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Il controllo dell'indeterminato. Potëmkin villages e altri nonluoghi
Il controllo dell'indeterminato espone spazio e progetto alla prova del loro futuro: ne indaga il senso di fronte al divenire. Il controllo dell'indeterminato è locuzione soggettiva: la tesi del testo, racchiusa nel titolo, assegna la funzione di controllo all'indeterminato stesso. La realtà sempre più contratta in una dimensione attuale si compone di ambiti singolari ma informi, continui, indistinti, imprevedibili, celati o qualificati da maschere, custoditi o rinnovati da patine, popolati di sagome, scritti su minute. "Potëmkin villages e altri nonluoghi" si specchiano come nuovi archetipi nei fatti da cui derivano. È l'indeterminato che conquista il controllo. Il progetto, in questo stallo, rivive come esperienza: la sua condizione lo riduce ad assunzione del dato fenomenico. Attraverso interpretazioni incrociate di opere tratte dal mondo dell'architettura, dell'arte, della letteratura, il testo arriva ad una decodificazione della contemporaneità, guidando il lettore alla visita di otto realtà esemplari, otto Potëmkin villages capaci di rappresentarne le infinite sfumature e assieme l'uniformità.
EUR 24.70
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Dissonanze contemporanee. Arte e vita in un tempo inconciliato
Le contraddizioni che lacerano il nostro tempo e le aritmie storico-artistiche che con la loro imprevedibilità turbano qualsiasi attesa elevano la dissonanza a emblema del contemporaneo. L'intento principale del volume è quello di accompagnare il lettore nella tempesta di motivi e suggestioni disarmoniche che scuotono la vita e l'arte di oggi. La storia dell'estetica fungerà da bussola nel panorama dell'arte contemporanea, in cui rivivono in forma rinnovata antiche categorie estetiche. Dal bello al sublime, dal kitsch all'orrore, dall'interessante al brutto fino alle soglie del terrore. Le autorevoli voci di sette filosofi e sette artisti dei nostri giorni, impegnate a chiarire lo stato attuale della riflessione artistica ed estetica, risuonano infine in appendice al volume, offrendo un nuovo bagaglio di pensieri preziosi per la prosecuzione dell'analisi e della rappresentazione dell'esistenza umana. Con testi di Karin Andersen, Giampaolo Bertozzi, Remo Bodei, Romano Cagnoni, Pappi Corsicato, Stefano Dal Monte Casoni, Gillo Dorfles, Annemarie Gethmann-Siefert, Ágnes Heller, Dieter Henrich, Jeong-Im Kwon, Ennio Morricone, Otto Pöggeler, Ha Schult, Federico Severino.
EUR 22.80
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Paesaggi fatti ad arte
Paesaggi fatti ad arte non significa volgarmente “paesaggi ben fatti”, “condotti a perfezione” secondo regole dedotte dall'esperienza o derivate dallo studio. Né artato né artistico, insomma: piuttosto artefatto, il paesaggio che qui si disegna. Fatti ad arte vale come evidenziazione dell'intervento umano sul reale.Iniziato da un convegno internazionale tenutosi presso l'Università Iuav di Venezia nel 2007, il percorso che trova ora la sua seconda emergenza origina dalla volontà di intrecciare le discipline verso una dimensione culturale prima che progettuale. I saggi raccolti muovono dal, o approdano al, mondo dell'arte, incrociando questioni dell'architettura e dell'urbanistica e proponendo una via comune alla definizione dei luoghi, fisici o mentali.Esiste però una dimensione altra che attraversa i testi raccolti e traduce l'apparente “intempestività” del titolo in una efficace attualità: oggi che progressivamente, ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio, si libera il paesaggio da un suo essere necessariamente “fatto ad arte”; oggi che sempre più paesaggio diventa ogni ambito di attività umana, compresi quelli prima “rifiutati”, il modo dell'ambiguo, del contaminato, dell'innaturale sembra realmente quello più pertinente per ragionare sul paesaggio, e quello più urgente.Il volume è articolato in tre sezioni e include contributi di Renato Bocchi, Agostino De Rosa, Enrico Fontanari, Angela Vettese, Alberto Bertagna, Valeria Burgio, Pippo Ciorra, Antonello Frongia, Javier Maderuelo, Sara Marini, Udo Weilacher, Marina Ballo Charmet, Paolo Bürgi, Sandro Marpillero, Philippe Rahm.
EUR 17.10
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L' architettura è un gesto. Ludwig Wittgenstein architetto
Pubblicato il "Tractatus logico-philosopbicus" (1921), con il quale è convinto "d'aver definitivamente risolto nell'essenziale i problemi" della filosofia, Ludwig Wittgenstein si dedica all'insegnamento alle elementari e, conclusasi traumaticamente tale esperienza, lavora come giardiniere in un convento. È in questo momento - l'estate del 1926 - che la sorella Margaret lo coinvolge nella progettazione della sua casa d'abitazione a Vienna. Wittgenstein interviene per offrire una semplice consulenza all'architetto incaricato, l'amico Paul Engelmann; ben presto inizia però a imprimere la propria impronta al progetto, sino ad appropriarsene del tutto. Per due anni, Wittgenstein vi si dedicherà interamente; e solo a casa ultimata, nel 1929, farà ritorno a Cambridge e all'insegnamento della filosofia. A partire dagli anni settanta, la casa è stata oggetto di più di un'analisi. Quando non sia stata sottoposta a miopi letture disciplinari, è tuttavia stata interpretata come un puro epifenomeno della filosofia del suo autore. Si tratta dunque di evitare entrambi gli eccessi sottoponendo ad analisi la casa in primo luogo nella sua configurazione architettonica, senza tuttavia isolarla arbitrariamente dal percorso intellettuale del filosofo. Egli stesso evoca una "somiglianza di famiglia" fra filosofia e architettura allorché scrive "quando costruiamo case, parliamo e scriviamo", ma tale affinità non significa intercambiabilità.
EUR 26.60
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La ricostruzione del Crystal Palace. Per un ripensamento del progetto urbano
Osservate dal punto di vista delle pratiche del progetto urbanistico, le trasformazioni della città europea degli "anni zero" possono essere viste come una particolare forma dei modi di produzione capitalistica dello spazio urbano, proseguimento, decantazione e precisazione di strategie e temi individuati negli anni '90, che possono essere descritti come un urbanesimo liberale segnato da una particolare attenzione alla dimensione culturale dello spazio e dalla ricerca di strategie di controllo spaziale attraverso i valori o l'identità del territorio. A partire dal confronto con queste condizioni, che soprattutto la ricerca sociologica e filosofica è stata meglio capace di cogliere, quello che qui si propone è l'avvio di una riflessione attorno ad alcuni termini, strategie e luoghi del progetto capaci di esprimere una posizione critica verso questi atteggiamenti progettuali e al contempo capaci di dar conto, di disvelare, le particolari condizioni conflittuali che connotano la condizione urbana contemporanea.
EUR 15.20
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Il palinsesto paesaggio e la cultura progettuale
Il volume ospita contributi di cultori dell'urbanistica, dell'architettura, dell'arte, del paesaggio e delle discipline della rappresentazione. In un connubio cementato da un sentire che si oppone alla tendenza a guardare l'architettura, la città o il territorio secondo prevalenti istanze tecniciste e categorie puramente economiche o al contrario secondo formalismi estetizzanti, il volume si orienta verso quei fondamenti teorici e di pensiero nonché a quegli aspetti umanistici e fenomenologici che portano a concepire il paesaggio come un palinsesto. Dal momento che "l'ambigua duplicità del paesaggio, insita nel fatto di essere esterno al nostro corpo ma al tempo stesso di attivarne i sensi, ci costringe a riscoprire e sperimentare dispositivi altri rispetto a quelli della pianificazione funzionale, o della progettazione razionalista", il palinsesto paesaggio è continuamente soggetto a cancellature e riscritture: pertanto ci offre la possibilità di considerare il progetto in un'ottica proiettiva e trasformativa, relazionale, fuori da schemi canonici e dalla gabbia dell'oggettività, ma coinvolto nella dimensione del vissuto e del sentire individuale e collettivo.
EUR 16.15
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Il parco dell'Ariosto e del Boiardo. Progetti di luoghi come esercizi di fantasia
Esiste un paesaggio, variamente intuibile tra il reale e l'immaginario, nei poemi quattro-cinquecenteschi di Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, l'Orlando innamorato e l'Orlando furioso. Di questo paesaggio, avventurosamente abitato e percorso da Angelica e Orlando, si possono ancora oggi rintracciare i profili e scoprire suggestioni nelle caratteristiche delle terre natali dei due autori reggiani. La Provincia di Reggio Emilia ha così creato un progetto inserito fra le attività della Biennale del Paesaggio e ispirato da questo novero di suggestioni: il "PAB. Parco dell'Ariosto e del Boiardo". Il volume ha per oggetto l'esperienza didattica e di ricerca che la Biennale del Paesaggio ha commissionato all'Università Iuav di Venezia e svolta dagli studenti del Laboratorio Integrato di Paesaggio coordinato dai professori Renato Bocchi, Paolo Burgi ed Enrico Fontanari.
EUR 17.10
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Tra bosco e non bosco. Ragioni poetiche e gesti stilistici ne «Il galateo in bosco» di Andrea Zanzotto
Le rapide e complesse mutazioni, che per necessità si tendono a riassumere entro il fenomeno globalizzazione, hanno provocato e provocano, in ogni luogo, lo sfaldarsi di stili di vita, oltre che effetti di sradicamento, di spaesamento, di insicurezza individuale e collettiva, tali da farci diventare un po' tutti "migranti in casa nostra", costringendoci, di fatto, a ripensare il senso del nostro abitare, del nostro far comunità, del nostro far lingua. Sono questioni decisive che, come tende a dimostrare questo saggio, informano le ragioni poetiche, i movimenti e i "gesti" dello stile complessivo di Andrea Zanzotto, in particolare nell'"operazione" che il poeta solighese produce per "Il galateo in bosco". In quest'opera l'esperienza dell'attraversare e sostare in bosco si propone quale intensa e necessaria metafora di un abitare che chiede ad ognuno di noi di partecipare ad una perenne venuta al mondo dei territori. È una nascita che, in Zanzotto, ha il ritmo dell'originarsi stesso di quella parola poetica attraverso cui passa la rinascita del soggetto, così come del suo più intimo abitare le lingue, i luoghi e il mondo.
EUR 20.90
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Intenzionalità e semantica logica in Edmund Husserl e Anton Marty
Questo lavoro si propone di approfondire alcuni concetti fondamentali della filosofia di Edmund Husserl, segnatamente il tema dell'intenzionalità e quello del significato, a partire dai suoi scritti giovanili, soprattutto la trattazione del 1894 dal titolo Oggetti intenzionali. Si cerca così di mostrare come la teoria fenomenologica per eccellenza trovi il suo antefatto non nella dottrina psicologica dell'intendere, bensì nelle riflessioni condotte da Husserl sulle questioni di semantica logica. Il saggio si propone altresì di ricostruire i tratti salienti di una teoria dell'intenzionalità che prende forma non solo grazie al confronto critico con Brentano, ma anche attraverso quello con altri autori, in particolare con alcuni degli esponenti della scuola polacca e austriaca, e più di tutti con il filosofo del linguaggio Anton Marty. Da tale confronto emerge un nuovo modo di comprendere l'intenzionalità, non più come relazione tra oggetti, bensì come funzione logica delle rappresentazioni, in quanto loro abilità di produrre significati nelle cose. Questa concezione si sostituisce all'interpretazione tradizionale, quella psicologica, dell'intenzionalità, permettendo di superare il problema dell'oggetto immanente e tramutando la coscienza dell'oggetto in coscienza semantica.
EUR 17.10
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La bottega oscura. 124 sogni
"La bottega oscura" è la prima traduzione in italiano di questo libro dei sogni di Georges Perec, uscito in Francia nel 1973. Perec vi ha trascritto 124 sogni, dal maggio 1968 all'agosto 1972. Vi si ritrovano continui rimandi autobiografici, a partire dai fantasmi della sua disgraziata infanzia, poi gli amici, le fidanzate, tanti personaggi del mondo letterario parigino, le vie e le piazze di Parigi e certi luoghi a lui cari vicino a Parigi. Le note esplicative che accompagnano il testo identificano le persone, gli avvenimenti, e le cose che provengono dalla vita diurna, facendo dove è possibile un po' di luce sul lavoro di rielaborazione e sui temi ritornanti e ossessivi di Perec.
EUR 15.20
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Il grande viaggio in slitta
"Il grande viaggio in slitta2 racconta la quinta spedizione su slitte trainate da cani compiuta dal famoso viaggiatore e etnologo danese Knud Rasmussen e dai suoi compagni, attraverso i ghiacci sterminati della Groenlandia, lungo il Mar Glaciale e le coste del Canada, fino all'Alaska e alla Siberia. 18.000 chilometri. La spedizione durò più di tre anni (1921-1924); Rasmussen potè entrare in contatto con le popolazioni Inuit della regione (di cui parlava perfettamente la lingua, essendo nato e avendo trascorso l'infanzia in Groenlandia), ne trascrisse le leggende, gli usi e costumi, la dura vita quotidiana e famigliare, le loro tecniche di caccia e di pesca, che lo stesso Rasmussen dovette praticare per sopravvivere, così come l'arte di orientarsi, guidare i cani, farsi una casa di neve, usare il kayak.
EUR 15.20
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Steel Life. Case a catalogo e stanze a noleggio di Seoul
Ultimamente la cultura architettonica è terrorizzata dalla fine dello spazio pubblico, giudicata imminente. Pertanto il caso studio di Seul, qui affrontato da un gruppo di ricercatori e studenti torinesi, è salutare perché indaga senza pregiudizi ideologici una metropoli che è già del tutto «indifferente alle relazioni urbane o al contesto pubblico». Le due tipologie squisitamente coreane di apart e bang, vale a dire delle case a catalogo e delle stanze a noleggio, esemplificano bene quell'atteggiamento culturale: gli apart, montati in serie in grandi strutturemodulari come garage, sembrano il coronamento del sogno modernista della «machine à habiter» - sono persino muniti di targhe; i bang invece ne rappresentano il rovescio della medaglia, perché esplicitano il carattere introverso e decontestualizzato degli interni coreani. Grazie anche ad alcune tecnologie dell'acciaio che favoriscono la produzione di strutture flessibili e replicabili, i progetti qui presentati ambiscono a creare dei prototipi maggiormente relazionati ai servizi e allo spazio pubblico.Lately architects are terrified by the possible end of public space. That's the reason why this study is particularly useful: because it investigates a metropolis like Seoul without ideological prejudices, that means a place where everything is «indifferent to urban relations or to the public context». Apart and bang are two specific typologies coming from South Korea: houses by the book and rooms by the hour exemplify in the right way that peculiar cultural attitude. In this book the projects presented want to create new urban prototypes that should be more related to public services and space - also thanks to some steel techniques that help in the production of more flexible and replicable structures.Alberto Bologna (1982), architetto, è Dottorando in Storia dell'Architettura e dell'Urbanistica presso il Politecnico di Torino. / Architect, is a PhD candidate in History of Architecture and...
Logica (1904-1906)
Nel 1906 Max Scheler si stacca bruscamente dal suo giovanile neokantismo, ritirando dalle stampe il primo dei due volumi che avrebbero dovuto comporre l'ambiziosa opera sulla logica alla quale aveva iniziato a lavorare nel 1904. Tale scritto presenta l'autore nella veste inedita e sorprendente dell'idealista logico, a fronte di una fama legata per lo più alla fenomenologia di orientamento realistico. Segnando l'apice del neokantismo professato agli esordi da Scheler e precedendone insieme l'abbandono, la Logica non solo offre un punto di vista privilegiato per vedere sotto nuova luce la tormentata vicenda intellettuale del filosofo, ma possiede ulteriori e cospicui motivi di interesse: vi si ritrovano, infatti, una critica approfondita della teoria empiriocriticistica della conoscenza, un confronto serrato con lo Husserl autore delle "Ricerche logiche", nonché la discussione delle posizioni assunte da alcuni tra i principali protagonisti del dibattito logico interno all'Ottocento filosofico tedesco: da Herbart e Drobisch a Lotze e Sigwart. Ed è proprio sullo sfondo di tale dibattito - che ha per oggetto la fondazione, la finalità e le possibilità di sviluppo della logica, nonché i rapporti di tale disciplina con le scienze da un lato e l'indagine filosofica sul loro metodo e statuto dall'altro - che occorre proiettare la Logica "trascendentale e oggettiva" predisposta da Scheler in queste pagine (nonché l'inattuale giudizio sulla logica matematica che essa prevede).
EUR 32.30
Architettura estrema. Il neobrutalismo alla prova della contemporaneità
Il Neobrutalismo è l'etichetta conferita, un po' frettolosamente, a una certa produzione architettonica degli anni Cinquanta in Inghilterra in cui i coniugi Peter e Alison Smithson hanno fatto la parte del leone. Col passare del tempo però il concetto di Neobrutalismo si è ampliato fino a includere alcuni autori spesso poco considerati, però non trascurabili, e da rileggere secondo nuove prospettive storico-critiche, dagli italiani Vittoriano Vigano e Lina Bo Bardi al brasiliano Paulo Mendes da Rocha e ai cileni Bresciani, Valdes, Huidobro e Castillo. Come spiega Anna Rita Emili, appare sempre più chiaro che il Neobrutalismo è stato piuttosto un movimento interdisciplinare così ramificato da avere delle implicazioni forti anche nell'architettura contemporanea dove termini come etica, identità, diversità, pensiero critico, diventano, ancora una volta, fattori essenziali in una realtà attuale fortemente caratterizzata da omologazione e globalizzazione.
EUR 20.90